Resoconto sintetico sulle assemblee parziali

La relazione completa è stata letta durante l’assemblea finale del 21 febbraio 2014.

Riassumiamo in breve i dati sulla partecipazione alle 6 assemblee parziali.

  • n. soci aventi diritto 4243
  • n. partecipanti alle assemblee 123
  • n. deleghe 90
  • n. delegati all’assemblea finale 48
  • n. soci singoli (non delegati) 2

Contributi e commenti di rilievo emersi

Sul controllo dei costi più significativi e sulla necessit di aumentare l’efficienza dei processi operativi In più assemblee si sono chieste informazioni relativamente alla durata, articolazione, modalit di svolgimento della CIG (Cassa integrazione guadagni). È stata altresì posta la questione di cosa si pensa di fare dopo la fine di questo ammortizzatore sociale, che va bene per gestire l’emergenza, ma non d una risposta definitiva ai nostri problemi.

Più soci hanno chiesto informazioni sulla situazione finanziaria della Cooperativa e sull’incidenza della palazzina sull’aumento degli oneri finanziari.

Da più parti si è chiesta ragione dell’aumento dei costi dell’energia elettrica; si è sollecitata un’analisi per verificare la possibilit di cambiare gestore o aderire/dare vita ad un gruppo di acquisto.

L’analisi dei margini e degli scarti per reparto hanno evidenziato risultati non positivi su alcuni reparti, fra i più “strategici” della Cooperativa (macelleria, bio); più soci hanno raccomandato un’analisi approfondita delle referenze e della loro rotazione e un miglioramento nelle procedure di controllo.

Si è ribadita la necessit di rivedere il numero delle referenze in assortimento e di dotarsi di un adeguato sistema informativo.

Sulle responsabilit del passato e presente consiglio

Alcuni soci hanno evidenziato come ci siano precise responsabilit del precedente CdA, i cui membri ancora in carica dovrebbero pertanto dimettersi. L’attuale Consiglio ha la responsabilit di non aver agito tempestivamente per raddrizzare la situazione.

In una assemblea è stato osservato come si sta assistendo ad un cambio di stile di gestione da parte del CdA, che non privilegia la comunicazione, partecipazione e ascolto dei soci; anche GCC non è più lo spazio libero che era prima ed alcune lettere di soci non sono state pubblicate.

Un ex amministratore ha lamentato divisioni all’interno dell’attuale CdA; ritiene che non abbia le caratteristiche per gestire la situazione e che quindi debba dimettersi.

Più soci, fra i quali ex amministratori, hanno evidenziato come anche negli anni passati ci fossero problemi di cui si era consci (gestione magazzino, numero referenze, gestione scarti e furti, ecc.), e che non sono stati affrontati e risolti perché i risultati erano comunque buoni; adesso è venuto il momento di cambiare senza ulteriori dilazioni.

Da altre parti è stato evidenziato come, data la gravit della situazione, non sia assolutamente il momento di paralizzare la Cooperativa in un cambio di Consiglio; al contrario è il momento di trovare unit e coesione per ripartire.

Sul futuro della cooperativa

Non è pensabile che l’identit della Cooperativa si perda per far posto ad un’insegna (Coop, Conad o simili).

Alcuni soci ritengono che il cosiddetto “modello CFL”, supermercato generalista con forte specializzazione bio e ruolo anche di negozio di prossimità, non sia affatto in crisi: ancora recentemente i soci hanno espresso soddisfazione circa la formula e il servizio reso da CFL; quindi è necessario riparare agli errori fatti e mantenere il supermercato così com’è.

In più assemblee si è discusso sul ruolo e l’impatto dell’Ipercoop: sta agendo in modo aggressivo per fidelizzare i clienti; anche CFL dovrebbe premiare i soci fedeli. Si è riflettuto sull’opportunit o meno di mantenere i prodotti Coop. Ancora, CFL deve riuscire ad essere conveniente anche rispetto ad Ipercoop, senza tuttavia snaturarsi.

In più assemblee si sottolinea come non si possa sconfiggere l’Ipercoop sul suo terreno: CFL non può pensare di fare il supermercato generalista e per di più in modo confuso; al contrario è necessario studiare una formula che valorizzi la sua distintività, in continuit con i suoi valori, la sua tradizione e le intuizioni che hanno fatto arrivare la Cooperativa fino a qui. Di questa distintivit sono parte integrante le attivit sociali, il bio, il km 0, i prodotti “ad alta intensit sociale” (provenienti da cooperative, o aziende coinvolte in progetti ad alta intensit sociale) . Sì al rinnovamento di layout e referenze.

Notazioni finali

I soci sono concordi nell’affermare che la Cooperativa è un valore che non può essere perduto. L’esperienza di acquisto in CFL è unica, la relazione fra le persone insostituibile e certamente non ricreabile in un normale supermercato.

Molti soci ribadiscono che è il momento di dare fiducia alla Cooperativa, con la disponibilit a collaborare e soprattutto con gli acquisti.

L’articolo del Giornale di Treviglio ha danneggiato molto immagine e reputazione della Cooperativa, dando ad intendere che stesse per chiudere; è necessario recuperare, nella consapevolezza che la comunicazione in momenti di crisi assume un’importanza strategica (questo vale anche per la sospensione della versione cartacea di GCC, ancorché non più spedito ma solo distribuito alle casse).

È il momento di fare appello ai soci che ci tengono alla CFL perché diano il loro contributo a risollevare la CFL; si è chiesto un sacrificio al personale attraverso la CIG, adesso tocca a i soci, se ci credono, ricapitalizzare la società.

Il presidente della Commissione elettorale 
Giovanni Gatti

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