BUON 2015!

happy_2015Si sta chiudendo il 2014 e è d’obbligo una panoramica sui principali eventi che lo hanno caratterizzato. Per CFL un anno faticoso ma anche entusiasmante, all’insegna della caduta di molte ragnatele e tabù. Bisogna ammettere che un grosso aiuto nello scrollarci di dosso gli aspetti paralizzanti del passato illustre ce lo ha dato la notizia impietosamente sbattuta su tutte le locandine di Treviglio che voleva la CFL in procinto di cadere nel baratro del fallimento. E i momenti di crisi, si sa, fanno selezione. Dei soci innanzi tutto. Molti si sono ricordati di avere una tessera inutilizzata e hanno provveduto a ritirarla, altri hanno legittimamente ritenuto di mettere al sicuro i risparmi investiti nel prestito sociale (ed è giusto così, le cooperative non devono fare le banche, come alcuni casi di cronaca ci hanno recentementeinsegnato), altri ancora hanno alzato voci indignate. Ma lo zoccolo duro è stato vicino a CFL: mostrando disponibilità a dare una mano, non facendo mancare gli acquisti senza cedere alle lusinghe della concorrenza e senza rifugiarsi nel vagheggiamento di un passato che può servire per ripartire dai valori fondanti ma non certo a fornirci soluzioni per il futuro.È stato un anno decisivo anche per il personale, chiamato in prima persona a mettere il cuore e le idee per invertire la rotta. E poi, naturalmente,un anno di fuoco per il Consiglio di amministrazione, cui è spettato il compito non faciledi tenere la barra nel mare agitato e di avere il coraggio di decidere per tutti. Senza dare l’impressione di cantare peana ben prima che la partita, ben lungi dall’esser vinta, sia finita, qualche bilancio si può fare. Di seguito alcuni punti salienti.

I soci stanno tornando. Da settembre in poi abbiamo avuto oltre 40 nuovi soci, probabilmenteanche grazie al pacchetto di benvenuto che consente di ammortizzare i 50 € della tessera,che rischiavano di essere una barriera all’entrata e di operare quindi in direzione contraria ai principi di inclusività e di difesa dei meno privilegiati che avevano animato la Cooperativafin dalle sue origini. La campagna di raccolta capitale e prestito sociale ha dato esiti più che soddisfacenti, con oltre € 25.000 raccolti; soprattutto ha fornito l’occasione di incontrare decinedi soci per discutere insieme della cooperativa che vogliamo. Infine, timida ripresa dei fatturati, con un buon risultato a natale no nostante la tegola del rifacimento del parcheggio (quando l’ente pubblico imparerà ad essere meno autoreferenziale e a guardare le esigenze del territorio che amministra?) e la piacevole sorpresa di facce ricomparse in CFL dopo mesi di assenza. Questo è un segnale importante perché avvalora la tesi, sostenuta con forza da tutti quelli che si stanno impegnando per la Cooperativa, che la comunità ha bisogno di una realtà come la CFL per mantenere una voce critica e un punto di incontro sui temi della sostenibilità, del consumo critico.

La gestione caratteristica è sotto controllo, graziealla presenza del nuovo direttore commerciale e sicuramente anche grazie all’ossigeno dato dalla cassa integrazione, che ha consentito in questi mesi di riorientare strategicamente la Cooperativa.Il lavoro di quest’anno ha portato a un punto vendita in cui i prodotti biologici di uso comune sono affiancati in corsia a quelli convenzionali,rendendo il socio consapevole dell’offerta unica e della vera “convenienza” che è legata alla formula CFL. La visione elaborata dal gruppo che ha lavorato al riposizionamento è sintetizzata nella frase “eccellenza nella quotidianità”.Che significa negozio di quartiere, ma anche filiera corta e ricerca delle eccellenze del territorio, elevato rapporto qualità/prezzo e servizio“su misura”. Tacitate le prefiche che preconizzavano sfaceli in seguito allo spostamento del biologico, la grande maggioranza dei soci,dopo qualche difficoltà iniziale, ha capito, apprezzato e si è avvicinato a prodotti inizialmente di nicchia e poco visibili, come dimostrano le statistiche di vendita.Tuttavia sono d’obbligo alcune considerazioniche devono essere alla base delle priorità e degli obiettivi per il 2015. Innanzitutto la messa apunto del mix degli acquisti “in diretta”: se la parte gestita dal SAIT è ottimizzata e costantemente monitorata e tenuta sotto controllo, la parte di acquisti che la CFL fa in proprio, che per noi vale circa il 50% del fatturato, è un mondo a sé che fa fatica ad agganciarsi all’evoluzionedelle modalità gestionali e alle esigenzedi efficienza. Qualifica e selezione dei fornitori, contrattazione e prezzi di acquisto, controllo degli approvvigionamenti, gestione delle scorte, oneri relativi alla gestione amministrativa di una moltitudine di fornitori, sono processi da esplorare e adeguare e da cui ci si possono aspettare notevoli risparmi e altrettanto significativi miglioramenti nel servizio al socio.E qui il lavoro è solo all’inizio con importanti cantieri da aprire, fra cui una riflessione sulla tessera CFL che potrà agganciarsi a reti più ampie di servizi e utilità per i soci.

La rete e l’apertura al territorio. Il 2014 è stato caratterizzato da un notevole sforzo di apertura:sia in termini di presenza sul territorio, che di collaborazione con le realtà locali impegnate in attività a vario titolo “di promozione sociale”.Testimoniare di esserci, per esempio con la festa di settembre in centro a Treviglio, è stato essenziale per dimostrare che il de profundis era stato quanto meno un po’ affrettato; è stato anche importante per raccontare al territorio che CFL non era solo un’esperienza della gioventù di papà o del nonno nei ruggenti anni del boom,ma che aveva senso di esistere, anche più di quando era stata fondata. La ricerca di collaborazione e l’esigenza di mettersi in rete invece pone la sua ragion d’essere nella convinzione che la variegata galassia delle realtà che si occupano di promozione umana deve superare gli individualismi per massimizzare la sua visibilità e i suoi risultati. In questo probabilmente c’è molto da imparare dal mondo del profit, in termini di efficacia ma anche di non dispersione di risorse ancora più preziose perché destinate a produrre benessere sociale.Ben vengano quindi le collaborazioni con il settore sociale di Coop Lombardia, con cui l’anno scorso è stata organizzata l’Università dei Consumatorie con la rete di Infinito Benessere, ma anche con Slowfood, Libera, Legambiente, ARCI, CTM, La quercia di Mamre, i servizi sociali,il mondo delle cooperative sociali, le Caritas parrocchiali: tutti rapporti che CFL vuole valorizzaree sviluppare, proponendosi come“l’altro modo per fare il supermercato” e fornendo spazi e supporto per collaborazioni.

Un punto di incontro più che di consumo. CFL ha riaffermato la sua caratteristica di luogo di incontro per chi vuole scambiare idee, sviluppare consapevolezza, trovare spazi di impegno.Da sottolineare lo sforzo e l’ottimo risultato conseguito dai volontari dell’area sociale che hanno gestito in autonomia e con altissima qualità il servizio di prenotazione e consegna di libri scolastici,quest’anno realizzato pressoché senza costi di personale per la Cooperativa. E se le vendite risentono del fatto che oggi sul territorio un sempre un maggior numero di supermercati offre lo stesso servizio (-30% circa di fatturato rispettoal 2013), CFL è stata l’unica a prolungare il servizio oltre il mese di ottobre e a servire le scuole, dimostrando attenzione alle necessità della comunità prima che al mero profitto. Ancora vale la pena ricordare il nuovo spazio destinato alle attività sociali, che ha visto l’incontro con alcuni nostri fornitori di punta e, alla vigilia di Natale, l’esibizione del coro gospel “The Spirit Inside” per un inedito scambio di auguri con soci e amici. E a partire da metà gennaio si inaugura un appuntamento fisso il sabato pomeriggio per “APERINSIEME”, aperitivo all’insegna di assaggi gustosi, incontri, chiacchiere,e altro ancora.

Infine lo sforzo di comunicazione, che ha portato ad una presenza continuativa sui giornali locali,lo sbarco sui social network e – grazie al finanziamento di Regione Lombardia – la revisione del sito e la versione digitale di GCC. Molto resta da fare, e il 2015 porterà importanti novità, fra cui il varo di un’inedita campagna di comunicazione in cui i soci della Cooperativa scelgono di “metterci la faccia”. In definitiva si chiude un anno faticoso che consente a quello nuovo di aprirsi almeno con la frizzante curiosità di alcune piacevoli novità in cantiere e il buon auspicio di qualche segnale positivo. Tuttavia deve essere ben chiaro a tutti coloro che sono coinvolti a vario titolo nella governance della Cooperativa (dal Cda ai dipendenti,ai volontari), che CFL è in grado di creare valore solo se riesce a convincere soci e potenziali soci della sua unicità, che sta nel trasformare un supermercato di media superficie in un luogo in cui la sostenibilità ambientale, sociale ed economica è davvero per tutti. Sul finire sono d’obbligo i ringraziamenti a chi,anche se di passaggio, ha dato un irrinunciabile contributo alla Cooperativa: consiglieri di amministrazione, dipendenti, soci. Grazie a tutti quelli che in libertà e con spirito costruttivo hanno portato idee, critiche, hanno fatto pubblicità a CFL e si sono spesi per essa. Benvenuti e buon lavoro ai nuovi arrivati e a quelli che vorranno unirsi a quest’avventura unica. Un augurio mutuato da CTM che mi pare perfetto per noi:

Iniziare un nuovo cammino spaventa, ma dopo ogni passo che percorriamo ci rendiamo conto di come era pericoloso stare fermi”.

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