Cibi scaduti: quando si possono ancora mangiare e quando invece è pericoloso

Come evitare gli sprechi alimentari: dallo yogurt alla pasta

Circa il 20% della nostra spesa finisce nella spazzatura, perché compriamo troppo, non ci accorgiamo che gli alimenti scadono, non sono più buoni e siamo costretti a eliminarli. Ma siamo sicuri che il cibo scaduto sia da buttare? Spesso i nostri sprechi alimentari nascono dall’eccessiva premura con cui eliminiamo i cibi scaduti o che stanno per scadere. La normativa europea fa un distinzione tra quello che è: “da consumare entro il”, da applicare a tutti gli alimenti freschi e a quelli ad alta deperibilità. Mentre con dicitura: “consumare preferibilmente entro” indica solo un termine entro il quale il prodotto non diventa dannoso, ma perde alcune caratteristiche organolettiche.

La Food Standards Agency ha lanciato un avvertimento drammatico: secondo l’Agenzia, non meno del 40% dei consumatori sono disposti a mangiare cibo che va oltre la sua data di scadenza, mentre più di 2/3 delle persone controllano la sicurezza dei prodotti semplicemente annusandoli o esaminando il loro colore… test non certo affidabili. L’Agenzia sostiene che, anche in conseguenza di questo approccio informale, la Gran Bretagna sta soffrendo di una epidemia di intossicazione alimentare, con 1,7 milioni di casi che ormai si verificano ogni anno.

Ci vuole un po’ di buon senso e la crisi che imperversa dovrebbe spingerci a essere più saggi e intraprendere uno stile di vita più sostenibile. 
Non c’è bisogno di grandi cambiamenti, basta cambiare alcune piccole abitudini.

Ecco qualche consiglio per non sprecare troppo cibo:

  • comprare con saggezza, solo quel che serve
  • cucinare con attenzione
  • consumare gli avanzi
  • acquistare prodotti locali

e se si esagera comunque, è bene sapere che:

  • molti alimenti sono ancora buoni anche dopo la data di scadenza.

Lo yogurt, per esempio, si può mangiare anche fino a dieci giorni dopo la sua data di scadenza, avr solo pochi fermenti lattici vivi. 
L’olio è ancora ottimo fino a sei mesi dopo la scadenza, come la pasta, se conservata bene in luoghi freschi e asciutti, è buona anche mesi dopo la scadenza. Lo stesso vale per i pelati e per i biscotti, commestibili anche qualche mese dopo la scadenza.

Le uova, invece bisogna consumarle al massimo entro una settimana dalla data di scadenza. 
I sughi freschi cucinati in casa — come quelli confezionati, una volta aperti — si conservano in frigorifero fino a 8–10 giorni. I sughi pronti e sigillati, ben conservati, possono superare la data di scadenza di 1–2 mesi. Basta verificare che colore, odore e sapore siano inalterati.

Sott’oli e sottaceti in vetro scadono dopo 3 anni, quelli nella plastica dopo uno. I margini di tolleranza sono più lunghi per quelli in vetro, ancora buoni dopo un paio di mesi, più brevi per i secondi.

Anche il tonno si può consumare qualche mese dopo la data indicata.

Il consiglio migliore resta: comprare poco e consumare rapidamente. Non c’è bisogno di scorte, anche per chi vive isolato approvvigionarsi di alimenti non è così difficile.

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