Facciamola finita con lo spreco alimentare!

sprechi-alimentari8 consigli di Slow Food per ridurre gli sprechi

Se fosse possibile raccogliere tutto il cibo che sprechiamo ogni anno nel mondo, vedremmo davanti ai nostri occhi una montagna di rifiuti grande quanto 8.600 navi da crociera. Una piramide gigantesca dal peso di 1,3 miliardi di tonnellate, tante quanti sono gli alimenti che per un motivo o un altro finiscono nella spazzatura prima ancora di toccare le nostre tavole. Lo spreco si annida lungo l’intera filiera alimentare: circa 900 milioni di tonnellate di cibo si perdono solo nel passaggio tra il campo e il negozio. Il resto, circa 400 milioni di tonnellate, al momento del consumo. Dal 1974 a oggi lo spreco mondiale di cibo è cresciuto del 50%, tanto che con i nostri sprechi si potrebbero nutrire quattro volte i 795 milioni di affamati della Terra.
Il 5 febbraio è la giornata nazionale contro lo spreco alimentare. Un appuntamento che si ripete da tre anni per tenere i riflettori puntati su un problema che, solo in Italia, vale lo 0,5% del PIL: nel 2014 sono spariti nel tritarifiuti ben € 8 miliardi, una media di € 335 a famiglia.
Slow Food è da sempre attenta a queste tematiche e lo dimostra anche il sostegno offerto a iniziative come Una buona occasione, progetto che punta a prevenire – prima ancora che eliminare – lo spreco di cibo. Molte volte, infatti, oltre a gettare quel che è davvero “andato a male” corriamo anche il rischio di buttare prodotti ancora consumabili perché abbiamo paura che “facciano male”. Sulla app di “Una buona occasione”, scaricabile gratuitamente da AppStore e Google Play, troviamo i consigli degli esperti dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta su come, dove e per quanto tempo conservare i cibi. I suggerimenti coprono una gamma di oltre 500 alimenti, includendo molte “dritte” su quali siano le porzioni raccomandate, come riutilizzare gli avanzi e gli scarti, sulla stagionalità e altro ancora.
Anche noi vogliamo suggerirvi qualche accorgimento utile per sprecare meno, prendendo spunto da Il nostro spreco quotidiano, la guida al consumo che potete liberamente scaricare dal nostro sito.

  1. Facciamo la nostra lista della spesa. Spesso si pensa che la lista della spesa sia una cosa per inesperti o single maldestri. Invece è un modo molto efficace per tenere sotto controllo ciò che acquistiamo, in quantità e qualità. A meno di casi eccezionali o dimenticanze, non compriamo nulla che non sia in lista. Altro trucco: non facciamo la spesa quando abbiamo un po’ fame e i nostri occhi rischiano di essere più grandi dello stomaco!
  2. Compriamo poco ma spesso: no alle spesone! Andiamo un po’ più di frequente a fare la spesa, in modo che i nostri programmi alimentari siano più verosimili e il cibo più fresco.
  3. Acquistiamo dai produttori. Ormai esistono tanti sistemi di vendita diretta. Cerchiamo il mercato contadino più vicino a casa: quelli ideati e organizzati da Slow Food sono i Mercati della Terra.
  4. Scegliamo l’agricoltura sostenibile e di piccola scala. Chi produce in modo sostenibile usa meno risorse, acqua e carburanti fossili, e fa il possibile per non inquinare attraverso la chimica di sintesi.
  5. Compriamo meno cibi trasformati e più ingredienti. Se compriamo più ingredienti che cibi pronti, o molto trasformati e lavorati, avremo la possibilità non solo di decidere fino in fondo cosa mangiare, ma anche di tenere in casa tutto il necessario per il nostro pasto molto più a lungo di quanto non terremmo il prodotto finito. Certo, occorre imparare – o reimparare – a cucinare un po’, ma molto meno di quanto si creda!
  6. Impariamo a cucinare con gli avanzi e gli scarti. Tutta la cucina popolare, a qualunque latitudine, prevede ricette che hanno come obiettivo quello di evitare gli sprechi. Polpette, frittate, pasticci, timballi, insalate, macedonie e tutte le pietanze a base di pane raffermo uniscono tra loro piccole quantità di “avanzi” che altrimenti farebbero un’indegna fine. Per questo è sempre bene avere in casa qualcuno degli ingredienti chiave della cucina degli avanzi, come uova, patate e formaggio stagionato.
  7. Cucina di pesce? Attenti a quel che compriamo. C’è un’eccezione alla regola della lista: se si va a comprare il pesce, bisogna comprare quel che si trova e non pretendere di trovare ciò che si vuole. Ampliamo i nostri orizzonti gastronomici e chiediamo consiglio al pescivendolo su quello che c’è.
  8. Al ristorante, portiamo via i nostri avanzi! Abituarsi a chiedere di riutilizzare quel che non si è mangiato, portando via i propri avanzi, è una pratica molto comune all’estero, ma ancora non troppo diffusa da noi. Slow Food sta anche cercando di introdurre quell’ottima soluzione che è la doggy bag, sostenendo il progetto Doggy bag – Se avanzo mangiatemi! di Comieco: l’iniziativa si sta diffondendo a partire dalla Lombardia e da Roma e potete trovare on line l’elenco dei locali aderenti.

    Speriamo di avervi dato qualche spunto per far sì che quella contro lo spreco alimentare non sia solo una vuota ricorrenza, ma l’inizio di un cammino fatto di buone abitudini quotidiane. Ora sta a voi fare in modo che nessun giorno vada sprecato!

    Andrea Cascioli – a.cascioli@slowfood.it

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