I cereali biologici: un concentrato di vita

FAMIGLIE LAVORATORI 30 09 15 067Una piacevole serata organizzata dal Consorzio Marche Bio e da CFL L’incontro del 30 settembre presso la sala consiglio della CFL ha visto una notevole presenza di partecipanti. L’argomento trattato dalla dottoressa Irene Melito, “I cereali biologici”, ha attirato l’attenzione dei presenti in modo accattivante. Sono stati illustrati i cereali quali il frumento, il mais, il riso, la quinoa, l’avena, la segale, grano saraceno, orzo, miglio, evidenziando le loro caratteristiche e proprietà nutrizionali, terapeutiche e vibrazionali. Numerosi gli interventi con domande specifiche e richieste di chiarimenti. Incontri di questo tipo rientrano nell’impegno di una costante e attenta educazione al consumo da parte della CFL (vedi art. 3 dello statuto). Ringraziamo la relatrice per averci fatto trascorrere una serata molto interessante ed utile. Riportiamo di seguito un contributo scritto della dott. Irene Melito.

IL CHICCO: UN CONCENTRATO DI VITA
Quando si parla di alimentazione umana, non si può prescindere da un’evidenza: l’uomo non solo si nutre di natura, ma fa parte della natura e, quale essere di natura, porta in sé e riflette ciò che è fuori di sé, nella natura esteriore. L’osservazione e la conoscenza delle leggi che si esprimono in essa è, dunque, un buon punto di partenza per comprendere meglio non solo che cosa significhi nutrirsi, ma anche quali siano o possano essere i fondamenti di un’alimentazione veramente naturale. Una di queste leggi è quella del bipolarismo: forze opposte, polari e complementari, in un continuo dinamismo, si incontrano e danno origine all’equilibrio. Su questo equilibrio poggia l’armonia. Se osserviamo i fenomeni e le realtà che ci circondano, sempre vediamo questa legge agire e portare in essere le cose: un chicco, allora, non è solo il risultato di un processo vegetativo, ma la ritmica manifestazione di forze opposte che trovano un punto di incontro ed esprimono un’intenzione molto profonda non solo per la natura, ma anche per l’uomo che di questa natura fa parte. Il chicco è davvero un concentrato di vita: per i nutrienti, certo, ma soprattutto per quell’armonia di cui è espressione e che lo pone al vertice di una piramide ideale, nella quale le “gerarchie” riflettono requisiti di vitalità, salute, semplicità. Aggiungo affinità, per aprire uno spiraglio su una riflessione più sottile a cui, fatto un certo percorso, inevitabilmente si giunge. Parlare dei cereali, e in genere dei frutti della terra di cui l’uomo si nutre, è portare l’attenzione su una “saggezza” della natura capace di rivelarsi a tanti livelli, tanti quanti sono i gusti, le sensibilità, i bisogni di ognuno di noi. Sapremo essere altrettanto saggi? Non si tratta, beninteso, di individuare uno schema alimentare a cui attenersi (ogni schema espone al rischio della rigidità e la rigidità, la staticità bloccano la vita e l’evoluzione), ma di trovare una chiave per aprire noi stessi a quel fenomeno complesso e in parte ancora misterioso che è la nutrizione. Una chiave che la natura stessa ci indica e che è un modello dinamico, flessibile, semplice, capace di rispondere in maniera personale a ognuno di noi.

Irene Melito

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