Il grano saraceno

saraceno_2-500x339Il grano saraceno è originario del nord Europa e dell’Asia. Dal X al XIII secolo è stato ampiamente coltivato in Cina, da dove si è poi diffuso in Europa e in Russia tra il XIV e il XV secolo. Negli Stati Uniti la sua introduzione avviene 100 anni più tardi.
Il grano saraceno è ampiamente prodotto in Russia e in Polonia, dove è spesso presente nella cucina tradizionale. Altri Paesi in cui si coltiva e si mette in commercio sono soprattutto gli Stati Uniti, il Canada e la Francia, nazione quest’ ultima famosa proprio per le sue crêpes a base di questo ingrediente (presenti in Cooperativa nel reparto bio surgelati).
Il grano saraceno è una pianta erbacea della famiglia delle Poligonacee. Non si tratta di un cereale dal punto di vista botanico, dato che non fa parte della famiglia delle Graminacee. Talvolta il grano saraceno, insieme alla quinoa, viene definito come uno pseudo–cereale.
I suoi impieghi in cucina sono comunque simili a quelli dei cereali in chicco e il suo inserimento tra le categorie dei prodotti in commercio lo vede accostato proprio ai cereali. In Italia il grano saraceno viene coltivato soprattutto in Trentino e in Valtellina. Il grano saraceno è naturalmente privo di glutine e questa caratteristica rende adatto il consumo sia di grano saraceno in chicchi che di farina a chi soffre di celiachia e di intolleranze al glutine. Il grano saraceno in chicchi può diventare il protagonista di numerosi primi piatti (la sua cottura è analoga a quella di cereali come il riso, l’orzo o il farro) mentre la farina di grano saraceno viene utilizzata per la preparazione della polenta e dei pizzoccheri, secondo la tradizione, ma anche negli impasti per fare il pane e i dolci.

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