Inquinamento elettromagnetico: i danni causati dal progresso

Bellissima serata al Monastero di Montebello  venerdì 20 maggio 2016. Un poetico tramonto, con un panorama mozzafiato dalle Cesane al mare, ha passato il testimone a una romantica luna piena e assieme hanno prima accolto e poi salutato i numerosi partecipanti, oltre cento persone, alla conferenza sul “Inquinamento Elettromagnetico: i danni causati dal progresso” organizzata congiuntamente dalla Cooperativa Art.32 Onlus e dalla Fondazione Girolomoni presso il Monastero di Montebello.( Isola del Piano prov.Pesaro-Urbino)
Relatori della serata sono stati Alessandro Gambarara dell’Università di Urbino, Ruggero Ridolfi dell’Isde (Associazione di medici per l’ambiente) e Luca Imperatori oncologo medico presso l’Ospedale Santa Croce di Fano ed esperto in medicina integrata (fitoterapia, omotossicologia, omeopatia).

La serata, introdotta da Alfredo Sadori presidente della Cooperativa Art.32 Onlus, è iniziata con l’interessante relazione del dott. Gambarara che ha illustrato le onde elettromagnetiche, le loro applicazioni tecnologiche e i loro effetti potenziali sull’organismo umano; è proseguita poi con la severa relazione del dott. Imperatori che ha mostrato i tipi di tumore a carico soprattutto del capo, e potrebbero essere causati anche da esposizioni prolungate a onde elettromagnetiche e si è conclusa con l’intervento del dott. Ridolfi, che riprendendo in parte l’intervento del dott. Gambarara, ha completato la panoramica su utili consigli sull’utilizzo corretto di numerosi strumenti di uso ormai quotidiano: dai telefoni cellulari ai computer, dai forni a micronde ai trasformatori elettrici, dagli asciugacapelli agli apparecchi televisivi e ogni altro utensile ormai a uso comune.

I consigli e i pareri che gli esperti hanno dato nel corso della serata sono facilmente applicabili da tutti e non fanno altro che mettere in pratica il principio di precauzione che tutti noi dovremmo applicare in situazioni nelle quali esiste ancora poca bibliografia sugli effetti a lungo termine causati dall’esposizione ad agenti non naturali come alcuni tipi di onde elettromagnetiche.

Piccoli accorgimenti bastano ad azzerare o quasi l’esposizione alle fonti emissive e a minimizzare i rischi. Tenere il cellulare a pochi centimetri dall’orecchio anziché appoggiarlo riduce di molto gli effetti delle onde elettromagnetiche ancora più utile utilizzare degli auricolari. Evitare lunghe telefonate in caso di segnale scarso (poche tacche sul telefono) è un altro consiglio utile, come lo è quello di aumentare le distanze dalle fonti emissive (spesso pochi decimetri di distanza bastano a ridurre i rischi), così come il suggerimento di spegnere le apparecchiature elettroniche, gli elettrodomestici e i dispositivi wi-fi quando non vengono usati. Diverso il discorso per quanto riguarda antenne radio, elettrodotti, antenne telefoniche: in questi casi le potenze in gioco possono essere elevate e le distanze di sicurezza si misurano in metri o decine di metri.

Fortunatamente, esclusi i casi degli addetti ai lavori, la maggior parte delle persone non sono quotidianamente esposte in maniera continuativa a queste fonti. Le Agenzie Regionali di Protezione Ambientale (ARPA) sono gli organismi preposti alla misurazione dei campi elettromagnetici emessi da queste fonti e in caso di presenza di tali sorgenti in vicinanza di abitazioni, scuole o uffici, qualsiasi cittadino o ente può chiedere la misurazione delle emissioni e la verifica del rispetto dei limiti di legge.

Dalla serata è emerso, purtroppo, che l’esposizione alle onde elettromagnetiche, soprattutto quelle emesse dai cellulari, è sempre più precoce ed interessa ormai molti giovani in età prepubere; gli effetti di questa esposizione precoce si possono al momento solo ipotizzare e temere e solo nei prossimi decenni si potranno effettivamente valutare.

Solo comportamenti consapevoli e mirati alla precauzione possono mitigare questo rischio potenziale.
La serata si è conclusa con la partecipazione del pubblico che ha potuto porre una serie di domande ai relatori ricevendone risposte precise e autorevoli.

Dott.ssa  Patrizi Patrizia da”Mediterraneo”

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