la Marca del distributore conquista i consumatori

La marca del distributore ha fatto centro. Per i consumatori comprare i prodotti col marchio dell’insegna, o col marchio con cui l’insegna identifica una precisa linea, significa mettere nel carrello “convenienza a parità di qualità”, elevata qualità in generale, insieme a prodotti che arrivano da filiere tracciate e controllate. Ci sono clienti disposti ad allungare la strada da casa al punto vendita pur di raggiungere l’insegna che propone i prodotti a marca preferiti. E in questo dimostrano una grande fidelizzazione. I dati vengono da un rapporto Nomisma diffuso in occasione della fiera Marca che si è svolta a metà gennaio a Bologna.

La marca del distributore, dice Nomisma che insieme a IRI ha curato il Rapporto Marca sull’evoluzione dei prodotti a Marca del distributore in Italia, “è trainante nell’evoluzione nella distribuzione moderna”. Perché, informa una nota, “ha ormai conquistato la fiducia dei consumatori, si rivela più dinamica delle marche industriali nell’anticiparne i bisogni, risponde a severi protocolli di tracciabilità e sicurezza, nel settore del fresco ormai rappresenta la prima scelta nei supermercati e ha addirittura la forza di tenersi stretti clienti che allungano il percorso verso l’esercizio commerciale pur di mettere nel carrello a marca del distributore a cui si è abituati”.

Nella scelta dei prodotti a marca, i consumatori sono particolarmente attenti a valori quali attenzione agli sprechi (40%, nell’indagine a risposte multiple), qualità del prodotto (30%), promessa di benessere (32%), garanzie specifiche di sicurezza (28%) e rispetto dell’ambiente (22%). I prodotti preferiti sono quelli italiani, citati dal 40% dei consumatori. In media un consumatore su quattro guarda al contenuto dell’etichetta, al metodo di produzione, alla tracciabilità della filiera. E si rivolge con crescente favore alle produzioni biologiche: i segmenti bio ed eco rappresentano il 7,3% del totale vendite della marca del distributore.

L’indagine Nomisma, si legge in una nota, ribadisce che non è più soltanto il prezzo a determinare la scelta: si acquista marca del distributore soprattutto per la qualità incorporata nel prodotto, nel caso degli alimentari, e per la rispondenza ai propri bisogni nel caso del non food. E l’acquisto è sempre più consapevole, tanto che nell’ultimo anno “il 72% delle famiglie ha acquistato consapevolmente almeno un prodotto con marca del distributore, ormai prima scelta nel campo del fresco per Carne (63% vs. 19% della marca industriale) e Frutta e verdura (49% vs. 16%)”.

La fiducia diventa determinante per scegliere l’insegna in cui fare la spesa. “Due consumatori su tre — evidenzia l’indagine — decidono soprattutto in base a qualità e assortimento dei prodotti a marca del distributore; quasi la metà di chi acquista è addirittura disposta ad allungare il percorso se occorre raggiungere il supermercato con i prodotti a marca del distributore preferiti; e il 40% cambierebbe insegna se il punto vendita in cui fa la spesa smettesse di vendere quei prodotti”. Una fidelizzazione senza dubbio forte, che spiega la crescita del settore (+2,5% rispetto al 2017 — fonte: IRI) con la conquista di quote (viaggia verso il 20%) e vendite 2018 per 10,3 miliardi di fatturato, all’interno di un panorama dei consumi nella grande distribuzione che complessivamente segna il passo (+0,2%).

Fonte: helpconsumatori.it

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