Le farine di grano 00, 0, 1, 2 e integrale: facciamo chiarezza

550x366-images-stories-Cosmetica_Naturale-Ricette-cura-persona-lavarsi-con-farina-avena-lavarsi-farina-avenaMi piacerebbe che le persone imparassero ad avere un po’ più di consapevolezza rispetto a quello che acquistano e mangiano ogni giorno, senza dare per scontato che, se una cosa si è sempre mangiata da generazioni e generazioni, allora vuol dire che è la migliore. È il caso ad esempio della farina 00 e della 0, le più raffinate, con cui comunemente si preparano pane, pasta, torte, biscotti. Certo, non vi è alcun dubbio che con queste farine tutto viene soffice, bianco, gradevole alla vista e al palato. Ma è davvero quello che ci serve, o bisognerebbe andare un pochino oltre l’apparenza per fare scelte migliori? Ecco un piccolo specchietto sulle differenze tra farine di grano 00, 0, 1, 2 e integrale poi… fate la vostra scelta! Farina 00: questa farina è la più raffinata, ottenuta grazie alla macinazione del chicco di grano, di cui si eliminano tutte le parti migliori a livello nutrizionale: germe (ricco di vitamine, sali minerali e aminoacidi) e crusca (ricca di fibre). Risultato? Rimane solo l’amido, ovvero carboidrati semplici ricchi di zuccheri. In sostanza mangiamo qualcosa che non dà quasi nulla al nostro organismo, ma che al contrario contribuisce al rialzo della glicemia.

Farina 0: farina un po’ meno raffinata della precedente, ma che ugualmente ha perso gran parte dei suoi principi nutritivi. Contiene comunque una piccola percentuale di crusca.

Farina 1: meno raffinata delle due precedenti, possiede una percentuale maggiore di crusca.

Farina 2: questa è conosciuta anche come farina semi–integrale. Personalmente la consiglio, in quanto mantiene buone caratteristiche nutrizionali ed è più facile da utilizzare rispetto alla farina integrale. È un buon compromesso per chi non vuole passare direttamente all’integrale. Farina integrale: la migliore in assoluto, soprattutto se macinata a pietra e quindi senza subire surriscaldamento, che potrebbe limitarne i principi nutritivi. È questa la vera farina, quella che si utilizzava anticamente prima che si scoprisse come l’estrema raffinazione portasse ad un farina più sottile che dava un pane più bianco e morbido.

Farina integrale: contiene tutte le parti del chicco ed è, per questo, un alimento completo. Purtroppo i nostri palati ormai si sono abituati (o meglio, assuefatti) ai sapori raffinati, non è facile tornare indietro. Ma si può! Il mio consiglio è quello di provare e sperimentare inizialmente almeno una miscela tra farine per fare pane e pasta in casa. Buona cosa è poi imparare ad utilizzare, a seconda di quello che si vuole preparare, farine di altro genere: riso, mais, grano saraceno, grano duro, orzo, miglio, segale, farro, kamut, ecc. Meglio impiegare, se possibile, farine biologiche. Se non volete allontanarvi troppo dal “classico”, iniziate con la farina 2… I risultati non vi scoraggeranno!

Francesca
Da “Naturamania”

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