Povero ma ricco di virtù: conoscete lo sgombro?

Forse meno noto di orate, sogliole o spigole, questa specie di pesce azzurro non dovrebbe mancare nella vostra alimentazione. Lo sgombro (e i suoi valori nutrizionali lo dimostrano) è una vera e propria miniera di proprietà benefiche per la salute (e preserva anche il portafoglio).

Sgombro fresco: valori nutrizionali e proprietà

Conosciuto anche come maccarello o lacerto, appartiene ai cosiddetti pesci azzurri, quelli che secondo gli esperti sono tra i più salutari. Cento grammi di sgombro fresco apportano solo 170 kcal di proteine ad alto valore biologico (il 48%) e facilmente digeribili e acidi grassi mono e poli insaturi (il 52%), ovvero i famosi omega 3. Questi acidi grassi essenziali riducono la concentrazione di colesterolo e proteggono dalle malattie cardiovascolari. Le proteine del pesce, tra l’altro, sono anche più sazianti di quelle della carne: un’ottima notizia per chi deve stare attento alle porzioni.

Per quanto riguarda i micronutrienti, i minerali che contiene sono iodio (essenziale per il corretto funzionamento della tiroide), potassio, ferro, fosforo, magnesio e rame. Le vitamine, invece, appartengono per lo più al gruppo B (B1, B2 e B3) e la vitamina D, che rinforza le ossa.

Lo sgombro appartiene a quei pesci di piccola taglia, ma molto diffusi, che vengono definiti “poveri”. In realtà sono ricchissimi di virtù nutritive, ma siccome sono meno richiesti dei blasonati tonni e salmoni, non vengono allevati e, quindi, non contengono residui farmacologici. Avendo, inoltre, un ciclo di vita abbastanza breve non accumulano quantità ingenti di mercurio, problematica a cui vanno incontro, invece, pesci di grossa taglia come il pesce spada, ad esempio.

Gli unici che, purtroppo, devono rinunciare allo sgombro sono i malati di gotta.

Sgombro in scatola: trova le differenze

Oltre che fresco o surgelato, è molto diffuso lo sgombro conservato. Esattamente come il tonno può essere in scatola o sotto vetro e al naturale o sott’olio. Cento grammi di sgombro al naturale apportano 177 kcal, mentre se sott’olio le calorie diventano 200, per via appunto dell’olio di conservazione.

da: lacucinaitaliana.it

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