Alcune considerazioni sulla festa della CFL 2016

festa16 Domenica 11 Settembre vi è stata l’annuale festa della cooperativa tornata al Roccolo dopo alcune edizioni in altri luoghi della città, ma non è questo il punto principale, lo è invece la ridotta affluenza dei soci rispetto alle passate edizioni.
Per affermare questo ho considerato il “parametro salamella”, nell’ultima edizione al Roccolo cucinammo non meno di 500 fors’anche 600 salamelle e chili di salsiccia e di verdure e pentoloni di polenta senza nulla avanzare, quest’anno non siamo arrivati a distribuirne novanta ed un Kg di salsiccia oltretutto avanzata, inoltre i tavoli sotto la struttura in legno non erano pieni e non sono serviti gli ulteriori tavoli pieghevoli forniti dagli Alpini.
A fine festa abbiamo discusso delle motivazioni. Si pensava al costo del cibo come ragione di tutto ciò, ma mi permetto di non crederci! Certo gli anni passati poteva essere un’attrazione in più non pagare salamelle ed altre leccornie, sicuramente abbiamo visto approfittare dell’evento persone che nulla avevano a che fare con la CFL oltre a soci che si presentavano con famiglie allargate, e non di poco (ma questa è un’altra storia).
Non sono più in consiglio di amministrazione ma approvo senza dubbio la decisione: il calo continuo del fatturato (-3,5% anno medio, 730.000 euro in meno 2015 rispetto al 2013) mi pare un chiaro indicatore di come non sia più possibile operare come in passato con la CFL che offre gratuitamente il cibo alla festa.
Ma non credo che il costo del cibo proposto dalla cucina possa essere un fattore talmente limitante alla presenza dei soci da farne la ragione primaria: 3,00€ per i vari tipi di panini, bevande e caffè al prezzo di costo mentre polenta, acqua ed uva gratuiti mi paiono alla portata di tutti.
Escludiamo dunque il costo del panino di cui molti degli intervenuti non sapevano, proviamo a pensare ad altro, consapevole di far volar la mosca al naso ad alcuni soci: l’affluenza alla festa come immagine della presenza nel punto vendita e della partecipazione dei soci.
Vi è un calo di presenza nel punto vendita di soci che acquistano, soci che visti in giro per la città rispondono con un dato non vero, un mantra delle scuse, sul costo maggiore della CFL rispetto alla Coop: invito questi soci ad informarsi sul sito della Cooperativa o, se non internauti, semplicemente a chiedere al presidente od in segreteria dati veri e qualificati, non chiacchere.
Ora posso anche pensare che i soci si allontanino per motivi “politici” dalla CFL, ed anche questo mi pare fuori luogo, la politica della CFL è rimasta invariata dalla sua fondazione. Vi è stato un corretto adeguamento della struttura al variare dei tempi e delle esigenze ma l’offerta tipica della CFL è rimasta, le iniziative sono rimaste o si sono trasformate, qualcuna s’è persa, come i corsi di lingue per calo di interesse od anche per costi non sostenibili. Ma l’albero è lì, ben saldo sui valori iniziali, chiaramente visibili ed esposti nel volumetto del Bilancio Sociale ed Economico od anche riscontrabili semplicemente sfogliando Gente che Coopera o visitando il sito internet.
Ed allora cosa trasforma 5/600 salamelle in 100? La onnipresente crisi economica? Non credo. Così come non credo sia il costo di un panino o la mancanza delle attrazioni presenti alla precedente festa al Roccolo (comunque non amate da tutti e da tanti considerate chiassose). Quindi?
Di certo molti hanno avuto altri impegni e difficoltà differenti che assolutamente non mi sognerei mai di valutare, ma un 80% in meno di presenza sa di epidemia.
Potrebbe trattarsi di un cambio generazionale, un passaggio tra i soci della prima ora, più attivi sul punto vendita e nella diffusione della cooperativa per come la CFL era strutturata, attaverso un successivo periodo di iperattività che ha lasciato un’eredità anche economica non facile da gestire, arrivando ad oggi, dove rimane un gruppo di soci che vivono ancora la CFL continuando ad acquistare nel punto vendita, origine e carburante necessario per la sua esistenza.
Di tutto questo si è discusso a fine festa, con quel verbo in forma transitiva “contiamoci”, che impegna i presenti ad un esercizio faticoso e triste, una sorta di conta dei rimasti e delle motivazioni che hanno indotto altri a sfuggire non solo l’evento, ma quotidianamente la CFL.
Ognuno ha portato interessanti spunti di riflessione e di discussione, su cui auspico una completa analisi del consiglio e dei soci attivi nel prossimo futuro, resta una punta di tristezza e rammarico per quel che si è notato all’ultima assemblea generale e spesso in frasi e proclami anche nel punto vendita: l’astio nel commentare la situazione attuale della CFL con gran vanto di soluzioni.
Peccato che l’astio aumenti proporzionalmente con la distanza di questi soci dall’azione.
Chiudo ringraziando i dipendenti della cooperativa per il lavoro di tutti i giorni, loro e tutti i soci intervenuti alla festa, con l’auspicio che le 100 salamelle aumentino!

Fausto Oggionni

Un pensiero su “Alcune considerazioni sulla festa della CFL 2016

  1. sei proprio sicuro di quello che hai scritto? non credo che il Fausto più grande (inteso per età) di te che ci ha appena lasciato, sia d’accordo?

    “…………… la politica della CFL è rimasta invariata dalla sua fondazione. Vi è stato un corretto adeguamento della struttura al variare dei tempi e delle esigenze ma l’offerta tipica della CFL è rimasta, le iniziative sono rimaste o si sono trasformate, qualcuna s’è persa, come i corsi di lingue per calo di interesse od anche per costi non sostenibili. Ma l’albero è lì, ben saldo sui valori iniziali, chiaramente visibili ed esposti nel volumetto del Bilancio Sociale ed Economico od anche riscontrabili semplicemente sfogliando Gente che Coopera o visitando il sito internet.”

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