Documento programmatico sulla sicurezza

Ai sensi del Dlgs 101/2018, che ha recepito il Regolamento UE 2016/679 per l’armonizzazione della regolamentazione in materia di protezione dei dati personali all’interno della Unione Europea, gli amministratori danno atto che la Società cooperativa si è adeguata alle misure previste. 

MISURE SANITARIE ADOTTATE A SEGUITO DEL COVID-19 

Il 21 febbraio 2020 è stato diagnosticato nella città di Codogno in Lombardia, il primo caso di Covid–19 in Italia, da cui ha avuto inizio l’emergenza sanitaria che ha previsto, tra le varie misure, le chiusure delle imprese, delle scuole di ogni ordine e grado, delle attività commerciali e restrizioni alla mobilità delle persone. Tali interventi hanno trovato attuazioni differenti e di volta in volta sono state disciplinate da decreti nazionali e determinazioni regionali. 

La nostra Cooperativa eroga un servizio essenziale che, ai sensi del DPCM del 22 marzo, è rientrata tra le imprese che hanno dovuto proseguire l’attività. 

In ragione di quanto precede, la Cooperativa ha attuato una serie di provvedimenti a tutela della salute e della sicurezza del personale e dei clienti che di seguito si riassumono brevemente: 

  • sanificazione del punto vendita, dell’ufficio e dei locali connessi attraverso l’impiego di detergenti e spray, a base di cloroattivi, atti a sanificare e igienizzare le superfici; 
  • misurazione della temperatura del personale; 
  • fornitura al personale di kit composto da mascherine, guanti e gel detergente; 
  • accesso controllato del personale esterno; 
  • accesso controllato dei fornitori e del personale esterno; 

È sempre tempestivamente adeguato il DVR recependo le pratiche dettate dalle Autorità, con il costante raccordo con il medico competente per le valutazioni del caso sulle azioni intraprese e sulle patologie dei singoli. Ad oggi non risultano casi di positività fra i dipendenti. 

INFORMAZIONI AI SENSI DELL’ART. 2428, COMMA 2, AL PUNTO 6–BIS, DEL CODICE CIVILE 

Di seguito sono fornite una serie di informazioni quantitative e qualitative volte a fornire indicazioni circa la dimensione e la natura dell’esposizione ai rischi da parte dell’impresa. 

RISCHIO DI CREDITO 

Si ritiene che le attività finanziarie della Società cooperativa abbiano una buona qualità creditizia. 

L’ammontare dei crediti commerciali ritenuti di dubbia recuperabilità sono ritenuti adeguatamente coperti dal fondo svalutazione crediti accantonato a tutto il 31/12/2019. 

RISCHI DI MERCATO 

La CFL è una cooperativa aperta che mantiene l’obiettivo della mutualità prevalente e che vende per il 93,38% del suo fatturato annuo ai soci. Se questa elevatissima fedeltà ha costituito da sempre un fattore di tranquillità e solidità, dal 2013 ad oggi, l’arrivo di nuovi concorrenti molto aggressivi ha notevolmente cambiato lo scenario, che potrebbe ulteriormente modificarsi nei prossimi anni. 

RISCHIO DI LIQUIDITÀ 

Il principale rischio finanziario è riferibile sostanzialmente all’eventualità di un ritiro massiccio in breve tempo del prestito sociale da parte dei soci. Per far fronte a tale eventualità, sono attivi con la Banca di Credito Cooperativo uno fido ipotecario in c/c di € 100.000 e un fido di € 200.000 SBF. 

Per quanto riguarda la liquidità nel 2019 si sono verificate: 

la richiesta di rimborso di circa € 30.000 del prestito sociale da parte dei soci, completamente esaurita; 

la dimissione volontaria del dipendente prossimo alla pensione ha causato un esborso di liquidità pari a circa € 50.000 tra anticipo TFR, ratei di ferie, tredicesima e quattordicesima di sua spettanza. 

A queste uscite straordinarie abbiamo fatto fronte con un finanziamento accordatoci dal Banco Popolare pari a € 30.000 della durata di 12 mesi, preammortamento di 3 mesi, con rimborso del capitale a partire dal 13/01/2020, al tasso dell’1,25%. 

È ancora attivo l’anticipo POS del valore di € 70.000 stipulato nel 2016 con il Banco Popolare. 

La CFL ha in essere attualmente 3 mutui; il mutuo di originari € 600.000 che scadrà nel 2034 e il 

mutuo di € 300.000 contratto nel 2017 che scadrà nel 2032, che ha assorbito un fido in c/c di € 100.000. Nel 2018 è stato contratto un mutuo di originari € 130.000 che scadrà nel 2023 con BPM a copertura della spesa per l’acquisto dei nuovi banchi e frigoriferi. Il mutuo è praticamente a tasso zero, perché ottenuto agganciato alla nuova legge Sabatini, che prevede il rimborso degli interessi. 

Nel 2019 si è definita la modalità di restituzione della parte dei debiti verso SAIT che era rimasta in sospeso, in particolare si è convenuto la loro restituzione in 6 anni al tasso dell’1,4%. 

RISCHIO DI CAMBIO 

La Cooperativa non effettua operazioni in valuta diversa dall’Euro. 

PERSONALE E AMBIENTE 

Nell’esercizio non si è verificato nessun infortunio. 

La Società cooperativa non ha avuto addebiti in ordine a malattie professionali o cause di mobbing

La Società cooperativa non ha causato danni all’ambiente e non è stata colpita da sanzioni per danni ambientali. 

Come richiesto dall’art. 2427, comma 1, punto 22–ter, si conferma che non sono in essere accordi non risultanti dallo Stato patrimoniale dai quali possano derivare rischi e benefici significativi per la Società. 

POSSESSO DI QUOTE PROPRIE 

A completamento della informativa richiesta si precisa che ai sensi dell’art. 2428 punti 3) e 4) CC, la Società cooperativa non possiede, direttamente o indirettamente, quote proprie né sono state realizzate nel corso dell’esercizio, direttamente o indirettamente, acquisizioni o alienazioni di dette quote. 

STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI 

La società non ha in essere strumenti finanziari derivati. 

DESTINAZIONE DEL RISULTATO D’ESERCIZIO 

Il Consiglio di Amministrazione, come previsto dall’art. 22 dello Statuto propone di destinare l’utile d’esercizio, pari a € 26.217,60: 

  • per il 30% a fondo riserva legale, pari a € 7.865,28; 
  • per il 2% a riserva indivisibile, pari a € 524,35; 
  • una quota del 3% dell’utile d’esercizio al Fondo Sviluppo per € 786,53; 
  • la parte restante, pari a € 17.041,44, a altre riserve. 

Si comunica inoltre che, in funzione dell’emergenza COVID-19, CFL convocherà in prima convocazione l’assemblea generale non entro il 30 di aprile cioè entro 120 giorni da fine esercizio ma entro 180 giorni. 

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