Il peso del packaging

Aumenta l’attenzione dei consumatori per il packaging dei prodotti e per il suo impatto ambientale. L’Osservatorio Immagino stima in 50 kg a testa l’anno il peso delle confezioni che finiscono nel carrello della spesa. Il 42% dei prodotti esprime in etichetta come smaltire l’imballaggio

Nel carrello della spesa conta anche il packaging. Gli imballaggi si stanno ritagliando un ruolo fondamentale perché, in epoca di allarme clima e cambiamento climatico, cresce l’attenzione dei consumatori per l’impatto ambientale del packaging.

A oggi oltre quattro prodotti su dieci che finiscono nel carrello della spesa indicano in etichetta come e se l’imballaggio può essere smaltito. Sono numeri di tutto rispetto, quelli in ballo per i consumatori, perché si stima che ogni italiano che fa la spesa nei supermercati e nella GDO produca 50 kg di packaging l’anno da smaltire. 

Il peso del packaging

La stima viene dall’Osservatorio Immagino Nielsen GS1 Italy che nell’ultima edizione ha misurato per la prima volta quanto, come e dove la riciclabilità degli imballaggi viene segnalata sulle etichette dei prodotti in vendita nei supermercati e negli ipermercati di tutta Italia.

Il punto di partenza è il ruolo del packaging sul carrello della spesa. In Italia l’acquisto dei prodotti di largo consumo realizzato nei punti vendita della distribuzione moderna genera in un anno quasi 3 milioni di tonnellate di confezioni da smaltire. Solo fra contenitori per bevande e prodotti di drogheria alimentare, nelle case dei consumatori arrivano ogni anno 1,2 milioni di tonnellate di tara.

Riparametrando i dati per la popolazione complessiva e per l’intera incidenza del largo consumo sul totale di rifiuti prodotti ogni anno in Italia, l’Osservatorio Immagino stima che, in 12 mesi, ogni italiano (neonati compresi) si trova con 50 kg di packaging da smaltire.

Come smaltire il packaging?

L’etichetta dice come smaltire il packaging? L’analisi sulle etichette di oltre 106 mila prodotti ha scoperto che un prodotto su quattro (il 25,4%) fornisce le istruzioni per lo smaltimento delle confezioni.

Si legge nel report dell’Osservatorio: «il 25,4% dei 106.419 prodotti confezionati del largo consumo rilevati riporta sulla confezione le istruzioni per il riciclo del pack. Invece il restante 74,6% non fornisce alcuna informazione in merito. Ciò non significa che 3 prodotti su 4 siano confezionati in imballaggi non riciclabili, ma solo che non specificano in etichetta come il consumatore debba gestire lo smaltimento del packaging. L’esempio più lampante è quello dei prodotti venduti in confezioni di vetro: benché si tratti di un materiale completamente riciclabile, in molti casi sulle confezioni non viene ricordato di smaltirle nelle apposite campane per la raccolta del vetro usato».

Le indicazioni sulla riciclabilità sono presenti soprattutto sulle confezioni realizzate con materiali che possono essere effettivamente recuperati tramite il circuito della raccolta differenziata. Di questo 25,4%, infatti, nell’82% dei casi il pack è indicato come “totalmente riciclabile” o “largamente riciclabile”, mentre solo nel 6,2% dei casi viene definito “non riciclabile”. Circa metà degli oltre 27 mila prodotti che indicano in modo esplicito se e come il packaging può essere smaltito, è venduto in confezioni composte da un solo materiale.

I prodotti delle grandi marche e le private label sono quelli in cui di più compaiono informazioni sullo smaltimento del pack. Partendo quindi dal fatto che il basket “medio” di spesa è composto per il 51,4% dai prodotti delle marche leader (top 20) e delle private label, l’Osservatorio Immagino ha calcolato che le indicazioni sullo smaltimento del packaging sono presenti sul 42,3% dei prodotti che entrano “effettivamente” nel carrello della spesa. E, di questo 42,3%, nell’86% dei casi le confezioni sono interamente o largamente riciclabili.

Sabrina Bergamini

fonte: helpconsumatori.it

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