Pratiche tecnologiche eco-compatibili – Come far durare la batteria dello smartpohne

La batteria è la componente chiave per la durata dello smartphone, ed è spesso la caratteristica discriminante tra uno smartphone di basso costo e uno di prestigio. Morta la batteria, spesso diciamo addio al di­spositivo. Troppo difficile trovarne una di ricambio, ed è pure un’impresa sostituirla, date le difficoltà tecniche di smontaggio e montaggio.

Vediamo come fare per farla durare di più, alla faccia di tutti i tentativi del produttore di renderla inutilizzabile il prima possibile.

Ogni tecnologia ha le sue regole. Per esempio, le batterie al piombo, quelle che ancor oggi equipaggiano le auto tradizionali, stanno bene solo quando stanno intorno al 100% della carica: se si scaricano oltre una certa soglia, si danneggiano. Le batterie al Ni–MH (nickel/ioni metal–idrato), quelle dei telefonini GSM, amano al contrario essere scaricate completamente, altrimenti hanno un «effetto memoria », cioè si «scordano» quali sono i loro limiti superiore e inferiore, e perdono di efficienza.

Le batterie al litio, quelle degli smartphone, sono una via di mezzo rispetto alle tecnologie precedenti: si prestano bene a cicli «profondi», ma non amano arrivare agli estremi di carica, né 0%, né 100%. Caricare la batteria vicino a questi livelli comporta alte temperature, che provocano l’usura del reticolo di litio e ne riducono drasticamente la durata. Vale a dire, se si ricarica la batteria solo fino all’80% o all’85%, e non si scende al di sotto del 15–20%, questa accetterà molti più cicli (fino a 5 volte di più) rispetto a una ricarica del 100%. 5 volte!

Questo può significare portare una batteria, anche usata, a superare la vita utile dello smartphone che la ospita. La regola aurea da seguire è questa: identificare un livello di carica minimo, al di sotto del quale si deve mettere il di­spositivo sotto carica, e uno massimo, al di sopra del quale occorre staccarlo dal caricabatterie.

Di solito si consiglia il 20% per il primo, e 1’80% per il secondo, ma anche un 15–85% dovrebbe andare bene.

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