Recensioni di novembre 2015

autunno-libri-1030x615Svetlana Aleksievic
Tempo di seconda mano – La vita in Russia dopo il crollo del comunismo
Bompiani, collana “Overlook”, 2014, pag. 777
€ 24,00 (al socio € 20,40) disponibile in eBook a € 7,99

Svetlana Aleksievic, giornalista di lingua russa nata nel 1948 a Stanislav (ora Ivano–Frankovsk, Ucraina), ma cresciuta in Bielorussia, autrice dalla scrittura polifonica, che raccoglie le voci dei testimoni, un monumento elevato alla sofferenza e al coraggio del nostro tempo: a lei è andato il premio Nobel per la letteratura 2015. La motivazione dell’assegnazione del premio da parte dell’Accademia di Svezia coglie gli aspetti essenziali della scrittura della Aleksievic: il suo punto di vista corale, l’attenzione esclusiva alle voci e alle storie degli umiliati ed offesi, travolti dal crollo della civiltà sovietica nella quale, nel bene e nel male, si erano identificati e riconosciuti. Nei suoi  testi l’autrice riduce al minimo la propria presenza, per lasciare spazio ai racconti e ai monologhi delle persone da lei intervistate, come un collage di voci narranti in prima persona.
Dell’autrice ricordiamo Ho lasciato il villaggio (monologhi dedicati al tema dell’inurbamento); La guerra non ha volto femminile, ancora inedito in Italia; Ragazzi di zinco (1989),  pubblicato da e/o nel 2001 e dedicato alla “guerra sporca” dell’Afghanistan — per scriverlo la giornalista si recò al fronte e viaggiò per cinque anni per l’Unione Sovietica, raccogliendo le voci dei reduci, e delle madri e sorelle dei caduti, facendo emergere storie agghiaccianti, completamente discordanti rispetto alla versione ufficiale dei fatti. Per questo motivo la giornalista fu accusata di avere infangato l’onore dell’Armata Rossa e processata a Minsk nel 1992; — Preghiera per Chernobyl, uscito nel 1997 (pubblicato da e/o nel 2002), in cui l’autrice documenta gli effetti spaventosi della più grande catastrofe tecnologica del XX secolo sulla popolazione locale, mettendo in luce il silenzio colpevole delle autorità, la rimozione sistematica e la negazione del disastro; Incantati dalla morte (e/o, 2005), prima opera post–sovietica, dedicata all’ondata di suicidi che accompagnarono la caduta dell’Unione Sovietica. Nel libro che vi proponiamo, Tempo di seconda mano, l’autrice ripropone ancora questo tema, al centro i protagonisti–narratori che raccontano cos’è stata l’epocale svolta, tuttora in atto, che ha travolto l’URSS: contadini, operai, studenti, intellettuali, dal semplice militante al generale, all’alto funzionario del Cremlino, al volonteroso carnefice di ieri forse ormai consapevole dei troppi orrori del regime che serviva; insieme alle “piccole persone” della vita di ogni giorno, parlano misconosciuti eroi sovietici del tempo di pace e del tempo di guerra, i quali non sanno rassegnarsi al tramonto degli ideali e alle mediocri servitù di un’esistenza che, guidata solo dal successo e dal denaro, esclude i deboli e gli ultimi. Tutti ci parlano del dramma collettivo del crollo dell’URSS e della tormentosa e problematica nascita di una “nuova Russia”.
“Per me non è tanto importante che tu scriva quello che ti ho raccontato, ma che andando via ti volti a guardare la mia casetta, e non una, ma due volte”. Così si rivolge a Svetlana Aleksievic, congedandosi da lei sulla soglia della sua dacia, quella contadina bielorussa, con la speranza di avere affidato il racconto della sua vita a qualcuno capace di vero ascolto.
Isabelle Arsenault, Fanny Britt
Jane, la volpe e io
Mondadori, collana “Contemporanea”, 2014, pag. 98, illustrato, rilegato
€ 16,00 (al socio € 13,60) – Lettura indicata dai 10 ai 15 anni

Definito “una piccola perla grafica tutta da scoprire” da Le Figaro e indicato tra i migliori dieci albi illustrati del 2013 dal New York Times, il libro ci racconta attraverso le immagini di Isabelle Arsenault la storia di Hélène, che vorrebbe nascondersi da tutto e da tutti: dal mondo grigio che la circonda, dalle angherie dei bulli della scuola, dalla prova costume. Il suo unico rifugio è un libro, Jane Eyre, ed è solo nelle pagine del suo romanzo preferito che il mondo si colora di pace e di poesia. Sarà invece proprio la temuta gita di classe a riservare incontri inaspettati e una grande, semplice scoperta: non si è mai davvero soli. Attraverso parole semplici e potenti, immagini affascinanti e un tocco di ironia, questo romanzo grafico ci parla del delicato tema del bullismo, della solitudine e delle emozioni degli adolescenti. Si è aggiudicato i più importanti riconoscimenti canadesi per relativi al mondo della grafica e della scrittura per l’infanzia (come il Joe Shuster Awards 2013, il Grand Prix Lux 2013 e il Bedei Causa 2013). È stato finalista al festival internazionale di Angoulême come miglior libro illustrato per ragazzi 2014.
Isabelle Arsenault è un’illustratrice per l’infanzia; vive a Montréal con il marito e due figli. Ha ricevuto numerose onoreficenze, tra queste il Prix du Gouverneur Général, il massimo riconoscimento letterario del Canada. Jane, la volpe e io è il suo primo romanzo grafico. Fanny Britt è scrittrice e traduttrice di numerose pièce teatrali e opere di narrativa; vive a Montréal con la famiglia. Si occupa anche di letteratura per l’infanzia e collabora alle trasmissioni per ragazzi di Télé Quebec.

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