RECENSIONI DI OTTOBRE

Giulia Maria Crespi 
Il mio filo rosso. Il “Corriere” e altre storie della mia vita
edizione Einaudi, 2020, collana “Einaudi.Passaggi”, pag. 454, illustrato, € 22,00

Giulia Maria Crespi è morta a Milano a 97 anni il 19 luglio 2020. Nata a Merate nel 1923, in una delle più importanti famiglie industriali lombarde, cotonieri e cugini dei proprietari della fabbrica di Crespi d’Adda, figlia unica, era stata educata in casa: la sua insegnante era Fernanda Wittgens, la Soprintendente che aveva fatto risorgere la pinacoteca di Brera dopo la Seconda guerra mondiale. Il libro, racconto autobiografico, ripercorre le vicende personali di una protagonista del Novecento italiano, che si intrecciano con quelle della storia editoriale italiana, e non solo. Giulia infatti, vedova del conte Marco Paravicini e di Guglielmo Mozzoni, nel 1962 era entrata nella proprietà del Corriere della Sera: il suo ingresso aveva portato all’allontanamento di Giovanni Spadolini dalla direzione, sostituito da Piero Ottone, eall’aperto contrasto con Indro Montanelli, che l’aveva definita “dispotica guatemalteca”. Nel 1973 aveva ceduto alcune quote della proprietà a GianniAgnelli e Angelo Moratti,per arrivare quindi a liquidare l’anno dopo la sua quota all’editore Andrea Rizzoli. A lungo attivista e Consigliere nazionale di Italia Nostra, si era occupata anche della Fondazione Crespi Morbio per Famiglie Numerose; nel 1975 con Renato Bazzoni è stata fondatrice del Fai -Fondo ambientale italiano- di cui è stata l’ispiratrice, presidente fino al 2009 e successivamente presidente onoraria fino alla morte. Era anche presidente onoraria dell’Associazione per l’agricoltura biodinamica e promotrice di un’agricoltura senza veleni, insegnata e praticata alle Cascine Orsine, la grande azienda biodinamica di famiglia a Bereguardo, in provincia di Pavia. Giulia era stata educata secondo l’etica e i principi rigorosi della borghesia lombarda, in base ai quali “chi ha avuto molto, deve dare molto”, frase che ripeteva spesso, praticando in prima persona e sostenendo il ruolo fondamentale che il volontariato riveste nella società civile. Nel 2003 è stata insignita della carica di Cavaliere di gran croce dell’Ordine al merito della Repubblica italiana; nel 2007 ha ricevuto dall’Università di Bologna la laurea honoris causa in storia dell’arte. Il libro ha vinto il Premio Internazionale Capalbio Piazza Magenta 2016 – Sezione Memoria e storia.

Qiu Xialong
Processo a Shangai
edizione Marsilio, 2020, collana “Farfalle”, pag. 272, euro 18,00 –  disponibile in formato EPUB con DRM a € 9,99 – Cloud: Sì – Compatibilità: Tutti i dispositivi (eccetto Kindle) – Dimensioni: 961,14 KB 

Qiu Xiaolong, nato a Shangai, risiede da tempo a St. Louis negli USA; è autore di una serie poliziesca di grande successo di cui Processo a Shangai costituisce l’ultimo episodio. Il protagonista dei suoi romanzi è Chen Cao, ispettore capo, poliziotto ma anche poeta, traduttore e buongustaio. Per quanto critico nei confronti dei vertici politici cinesi riesce lo stesso a fare carriera, contando su alcune amicizie importanti che gli garantiscono protezione quando intraprende indagini “a rischio” perché rivolte contro le alte sfere del PCC. Nel corso della serie poliziesca le indagini di Chen hanno indagato una serie di misteri che contraddistinguono la recente storia cinese: l’eredità del maoismo, le lotte interne al partito, l’ascesa dell’aristocrazia del PCC, il dilagare della fisionomia digitale del Paese, le questioni relative al sistema giudiziario. In Processo a Shangai, in cui è presente anche il sistema di sorveglianza cinese basato su videocamere e riconoscimenti facciali (tra videocamere e Big data, ogni cinese sa di essere osservato 24 ore su 24) Chen è appena stato nominato Direttore del Comitato per le riforme giudiziarie; e subito è stato messo in “Convalescenza”: vale a dire viene lasciato in una specie di limbo a causa di una precedente indagine che ha dato fastidio a personaggi di potere. Nonostante questo, seppur in modo clandestino Chen continua ad indagare, occupandosi del caso di Ming, una donna che organizza cene private per membri influenti del PCC, accusata di omicidio dal terribile sistema giudiziario cinese; l’autore in questo modo descrive lo “shuanguui”, il sistema di detenzione senza capi di imputazione e possibilità di difendersi per gli imputati, di solito riservato ai funzionari ma ormai sempre più utilizzato in Cina anche per i comuni cittadini. Dice l’autore: “Questa pratica prevede l’utilizzo di hotel per un periodo di tempo che varia da situazione a situazione. Non si tratta di una procedura legale, generalmente è usata per coprire alcuni misfatti finché l’imputato non arrivi ad ammettere le proprie colpe in un processo farsa. In Processo a Shangai tale tipologia di detenzione viene applicata a una donna a causa di due potenziali connessioni con due funzionari al vertice del Partito”.

Serena Missori
Allenati, Mangia e Sorridi 
Edizioni LSWR, collana “Salute e benessere”, pag. X-353, illustrato, € 24,90 – disponibile in formato EPUB

L’autrice ci propone, attraverso la proposta di ricette sane, nutrienti e appetitose, il suo programma Re-start, per liberarsi da tossine, stress, inquinanti e cibo spazzatura: un programma disintossicante ed energizzante della durata di 4 settimane, che ci indirizza verso i benefici dell’alimentazione funzionale, della meditazione re-start e del reset dell’intestino, con l’obiettivo di ritrovare uno stato di salute che possa essere mantenuto piacevolmente e senza sacrifici, ma anche di dimagrire, diminuire la cellulite, migliorare i valori della pressione arteriosa, del colesterolo e della glicemia, e ridurre l’infiammazione cronica silente che è alla base della maggior parte delle malattie – e, perché no, curare anche il proprio spirito e l’umore attraverso la consapevolezza di sé e del proprio livello di stress-intossicazione. Serena Missori è medico chirurgo, specialista in Endocrinologia e malattie del ricambio, medicina anti-aging, cefalee e nutrizione. 

Charlotte Zolotow con illustrazioni di Clothilde Delacroix
Una bambola per Alberto
EDT – Giralangolo Editore – Collana Sottosopra
2014, 20 pagine, illustrato e rilegato.

Alberto desidera una bambola, ma suo fratello e gli amici lo prendono in giro, e il papà gli propone trenini elettrici e palloni. Alberto gioca con palloni e trenini ma continua a desiderare una bambola.
Un giorno la nonna gli fa una sorpresa e gli regala proprio la bambola tanto sognata.
Il papà è perplesso e la nonna gli spiega quanto sia importante e utile assecondare questo desiderio, che contribuirà a fare di Alberto un padre attento e sensibile. Un libro contro gli stereotipi di genere – si legge ancora – quelli che vorrebbero imporre giochi per femmine e giochi per maschi, cercando di correggere eventuali diverse e legittime aspirazioni; una bella figura femminile (la nonna) che si pone in ascolto del nipote e con naturalezza asseconda il suo desiderio.

Età di lettura dai 3 anni.

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