Per crescere figli sereni e indipendenti servono genitori che già lo siano. Talvolta invece le ansie protettive di mamma e papà mostrano come l’autonomia dei bambini parta proprio da quella dei genitori.
Marina Zanotta, psicoterapeuta dell’età evolutiva e autrice del libro A fare da soli si impara (vedi box), suggerisce il giusto atteggiamento da tenere per assecondare lo sviluppo e le spinte all’indipendenza di figlie e figli a casa e a scuola.
LE TAPPE DELL’AUTONOMIA NELLA SCUOLA PRIMARIA
Rendere figlie e figli autonomi non significa rompere i legami con loro, al contrario: è la base indispensabile per aiutarli a costruire il loro futuro.
«Con l’ingresso nella scuola primaria e di fronte a tutte le nuove sfide che attendono, il focus non è su come stimolare bambine e bambini, ma come inibire l’adulto — spiega l’esperta. — Il genitore deve davvero “staccarsi” dalla prole, che non vuol dire smettere di essere un punto di riferimento. Significa distinguere tra le cose che lo riguardano e quelle che riguardano il bimbo o bimba; la vita scolastica riguarda lui/lei ed è lui/lei che pian piano dovrà prendere in mano interamente questa situazione».
ATTIVITÀ PER SVILUPPARE L’AUTONOMIA NELLA SCUOLA PRIMARIA
Se sul fronte dell’apprendimento cognitivo papà e mamma devono “affidarsi” e non sostituirsi alla scuola, a casa il cammino verso l’autonomia procede su tutti gli altri aspetti in alleanza educativa con gli insegnanti e con ciò che succede in classe.
6 anni: prepariamo la cartella. Organizzare insieme il materiale per la scuola, come appuntamento quotidiano, crea una routine che rinforza il legame genitore–figli e che rassicura bimbe e bimbi in vista della vita fuori casa.
7 anni: le checklist. In 2ª elementare uno strumento valido sono le checklist che elencano le procedure e i materiali necessari per essere autonomi nello svolgere i compiti o nel preparare la cartella.
8 anni: scegliere è un gioco. In 3ª elementare bimbe e bimbi devono gestire autonomamente i compiti e la cartella. «e continuate invece a sostituirvi a loro o a intervenire per ovviare a un loro errore, resteranno incapaci di affrontare i problemi e le frustrazioni. Per questo, date loro modo di orientarsi in piccole decisioni attraverso un gioco: di fronte a un dilemma presentate loro le alternative possibili e poi fate scegliere a loro. La parte difficile sta nel non ricorrere a minacce e punizioni, ma a rispettare la scelta del bambino anche se fosse diversa dalla vostra e anche se sapete lo porterà incontro a un fallimento».
9 anni: la negoziazione. Potete iniziare ad assecondare qualche loro richiesta di indipendenza, sempre se non li mette in pericolo: «Possono cominciare ad andare da soli/e all’allenamento, se il tragitto lo consente; oppure magari a truccarsi in casa con le amiche o per una festa, ma non per andare a scuola. È bello diventare grandi e lo capite, ma non bisogna bruciare le tappe. Per alcune cose non è il momento, presto lo sarà».
10 anni: riscriviamo le regole. La 5ª elementare può essere una palestra per proiettarsi verso le scuole medie: «Con la scusa di essere all’ultimo anno, proponete degli scatti di responsabilità come occuparsi di una pianta o un animale domestico, che richiede una serie di compiti complessi e l’organizzazione di una memoria procedurale. E come nuovo attestato di fiducia, riflettete insieme sulle regole da darsi e sul loro senso: ascoltateli e lavorateci, partendo dal presupposto che se anche loro si fidano di voi sapranno capire il bene che sta dietro alcuni vostri no».
Stefano Padoan
fonte www.nostrofiglio.it
Marina Zanotta
A FARE DA SOLI SI IMPARA – INSEGNARE L’AUTONOMIA AI FIGLI PERCHÉ CRESCANO FORTI E SERENI
Rizzoli, BUR Parental, 2021, pag. 224, brossura, € 14 (sconto CFL € 13,30)
Rendere i figli autonomi non significa rompere i legami con loro ma è la base indispensabile per costruire un futuro soddisfacente per tutti, fornendo ai figli gli strumenti per il loro percorso di vita e rinsaldando le basi della coppia genitoriale . Questo semplice assunto, però, non è sempre facile da mettere in atto. Non è automatico, oggi, comprendere quale sia il giusto e proficuo distacco dai figli, e come l’atteggiamento di noi genitori debba evolvere con l’età per assecondarne lo sviluppo. I rischi sempre nuovi della nostra società, le nostre insicurezze, l’idea erronea che i genitori siano i custodi assoluti dei loro figli rendono fondamentale il compito dei genitori, quello di trasformare i figli in persone autonome.