UN ANNO DI COVID

 Lo scorso anno a fine febbraio–inizio marzo non avevamo ancora ben chiaro cosa stava succedendo e soprattutto cosa sarebbe successo. Mascherina sì, mascherina no, “i soliti esagerati”, si diceva; altri dicevano “non sai cosa ci aspetta”. Quando poi, purtroppo in pochi giorni, ci siamo accorti di cosa stava succedendo, era già tardi ed è scoppiato il mondo. Supermercati presi d’assalto, terrore generale, mancanza di mascherine. Mi ricordo una mattina in CFL prima di aprire ci siamo guardati in faccia per cercare di capire cosa dovevamo fare: chiudere, tenere aperto ma soprattutto come salvaguardare la nostra salute e quella dei frequentatori del punto vendita, in quei giorni più numerosi del solito. Ma le mascherine dove sono? Introvabili. Mi sono poi ricordato che Centredil, rivenditore di materiali edili, le vendeva. Di corsa a prenderle tutte, 90 mascherine. Dovevate vedere la faccia del rivenditore! “Ma Angelo… Sei impazzito, cosa te ne fai di tutte queste mascherine adesso che non lavori più?”. Il giorno dopo ha capito cosa stava succedendo, quando non è riuscito a rimpiazzare la scorta di mascherine. 

Far mantenere il distanziamento e contingentare l’ingresso nel punto vendita era praticamente impossibile. Ma la bomba scoppia quanto iniziano le telefonate con la domanda: “Fate le consegne a domicilio?”. “Cosa facciamo?”, ci siamo chiesti. Proviamo. Pensiamo un minimo di organizzazione e proviamo ad uscire a portare le prime spese, non senza qualche preoccupazione, sia per la salute di chi usciva, ma anche come comportarsi con le autocertificazioni e tutto il resto. 

In questo momento abbiamo però capito di poter contare su parecchi volontari, senza dei quali non avremmo potuto fare quello che siamo riusciti a fare. 

Purtroppo a distanza di un anno la situazione non è cambiata di molto. Non sappiamo da un giorno con l’altro cosa si può fare e cosa no, dove si può andare e dove no. Non vorrei trovarmi nei panni di chi deve decidere. La soluzione di tutto doveva essere il vaccino. Adesso c’è, ma dov’è? Arriva, non arriva… Meglio non fare considerazioni, anche perché, sicuramente, sarebbero fuori luogo in questo momento. 

Nonostante tutto, CFL nel 2020, alla faccia del COVID, ha aperto due nuovi negozi, Badalasco e Presezzo, che ci hanno permesso di uscire dall’isolamento nel quale saremmo stati condannati dall’assalto dei vari supermercati alla piazza di Treviglio, IPERAL sta mettendo il tetto sul nuovo supermercato all’ex Studio Zeta, e anche FAMILA prevede l’apertura entro fine anno. Quello che gratifica è che siamo ancora competitivi e che cerchiamo di esserlo sempre di più per continuare a proporre ai nostri soci e clienti il nostro modo di consumare e di alimentarci e consumare: meno e meglio

Angelo Jamoletti

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