INQUINAMENTO: PORTIAMO BIMBE E BIMBI IN VACANZE FUORI CITTÀ PIÙ POSSIBILE

Traffico e inquinamento sono tra i principali responsabili delle malattie respiratorie dei bambini, soprattutto di quelli che vivono in città. La strategia migliore? Portarli al mare e montagna più che si può! 

Parigi avvolta da una nube di inquinamento.

Per motivi biologici i bambini sono più sensibili degli adulti ai rischi dell’inquinamento atmosferico. Questo perché i processi di assorbimento e di metabolismo sono accelerati nell’infanzia e la vulnerabilità dei tessuti all’esposizione alle diverse sostanze presenti nell’ambiente è molto più accentuata. Anche alcune abitudini di vita dei bambini (come il tempo trascorso all’aria aperta, il contatto con il suolo e le mani spesso in bocca) li rendono più esposti all’inquinamento. 

Dal punto di vista fisiologico, lo sviluppo dei polmoni nei bambini si completa a sei anni di età: il numero di alveoli (piccole cavità situate nei polmoni), passa da 24 milioni alla nascita a 257 milioni; inoltre l’epitelio (tessuto) polmonare si sviluppa gradualmente, con aumentata permeabilità nei primi anni di vita. Durante l’infanzia si verifica la condizione della più grande superficie alveolare per chilogrammo di peso corporeo: nella respirazione tranquilla, il bambino inala il 50% di aria in più rispetto all’adulto. 

Per contro, la qualità dell’aria respirata dai bambini è peggiore, in quanto più vicina al suolo e quindi più satura delle pericolose polveri fini provenienti dalla combustione dei carburanti. 

Per questo i disturbi più diffusi nei bambini, legati all’inquinamento atmosferico, riguardano l’apparato respiratorio. Le sostanze nocive presenti nell’aria sono, infatti, ritenute responsabili di peggiorare e rendere cronici i sintomi e gli stati infiammatori (come tosse e bronchiti) dell’apparato respiratorio e di aumentare il rischio di asma. 

IN CHE MODO INTERVENIRE 

L’esposizione delle donne incinte alle sostanze tossiche, infatti, è legata ai casi di nascite premature e a quelli di bambini sottopeso.

Non esistono, purtroppo, rimedi efficaci per eliminare i rischi legati allo smog. Ecco alcuni suggerimenti per limitare i danni: 

la prima cosa e più efficace in assoluto è portare bimbe e bimbi più possibile fuori dalle città per il weekend o anche per un solo giorno. Più si rimane in un luogo meno inquinato, come mare o montagna, migliore è l’effetto anche a lungo termine; 

se si hanno problemi ad allontanarsi dalla città, è bene portare bimbe e bimbi a giocare, almeno nel fine settimana, in grandi parchi, veri e propri polmoni verde delle città; 

evitare che i piccoli giochino in zone particolarmente trafficate e far conciliare le loro uscite con le ore in cui il traffico è minore; 

portare bimbe e bimbi in braccio o nel marsupio, o su passeggini rialzati, anziché nei passeggini bassi che, essendo all’altezza dei tubi di scarico delle auto, li espongono a una miscela di inquinanti ancor più concentrata, in particolare durante le attese ai semafori; 

tenere chiusi i finestrini e le bocchette di aerazione dell’auto nelle giornate di forte inquinamento; 

non coprire la bocca con una mascherina o con una sciarpa: oltre a essere mal sopportati dai più piccoli, questi sistemi non offrono una valida protezione; 

insegnare a bimbe e bimbi, magari sotto forma di gioco, a respirare con il naso tenendo la bocca chiusa: la mucosa nasale rappresenta un buon filtro per le particelle dannose. 

Vista l’impossibilità di risolvere a breve la piaga mondiale dello smog è importante che ogni famiglia abbia l’obiettivo di proteggersi dalle conseguenze dell’inalazione dello smog. Se il budget per il mare o la montagna, luoghi meno inquinati, è limitato ecco 2 idee intelligenti: 

  1. Il salvadanaio dei viaggi di famiglia: mettete in salotto un salvadanaio che non si possa aprire e invitate tutti i familiari a inserirvi solo monete da 1 o 2 €. Una volta pieno, dedicate un momento solenne alla rottura del salvadanaio, per esempio con una torta dopo cena da gustare insieme fantasticando sulla meta. E finalmente ecco il momento tanto atteso della rottura del salvadanaio: vi stupirete della cifra raccolta e potrete godervi tutti insieme un viaggetto vicino o lontano! 
  2. La raccolta fondi invece dei regali: si può creare un biglietto con foto del bimbo o bimba o famiglia con un breve testo da inviare a parenti e amici dicendo che, per il compleanno/Natale/Pasqua/comunione ecc… i genitori hanno scelto di raccogliere contributi liberi al posto di giocattoli o gioielli. Il contributo di amici e parenti renderà possibile un piccolo o grande viaggio! 

Regalare un’esperienza invece di un oggetto (pratica sempre più diffusa) permette di stare meglio, passare del tempo di qualità in famiglia, conoscere nuovi paesaggi, cibi e persone e respirare aria pura. 

A cura di Martina Mangili 

Fonti: bimbisaniebelli.it, regionieambiente.it, Agenzia Europea dell’Ambiente

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