Recensioni ottobre 2014

Gioacchino Criaco
ANIME NERE

Rubbettino, 2014, collana “Velvet”, pag. 214
€ 14,00 (al socio € 11,90)

Gioacchino Criaco è nato ad Africo, il paese dell’Aspromonte da cui trae spunto la storia raccontata nel libro, che segue le vite di tre fratelli originari dell’Aspromonte, che scelgono di indirizzare la loro vita all’interno della criminalit vicina alla ’ndrangheta, tra clan rivali e cultura della faida. Dei tre, c’è chi resta al paese, e c’è chi parte per il nord: Milano la Milano dei traffici e della corruzione come punto di transito delle rotte della droga tra l’Olanda e la Calabria, in un mondo permeato di violenza dove vincono i cattivi. Se la distinzione fra il bene e il male è netta e impietosa, nella vita dei protagonisti, oltre alla violenza e al dolore, c’è una realtà inaspettata fatta di affetti e anche amore. Dice l’autore: “La Calabria è una terra vicina alla piena disoccupazione giovanile, con un patrimonio ambientale in svendita tra centrali a carbone, impianti di rigassificazione, mega discariche, pale eoliche e trivellazioni petrolifere. Con un tesoro archeologico in balia del mare a Kaulon e in preda al fango a Sibari. Con un Aspromonte ferito dalla diga sul Menta, la Sila data in pasto alle centrali a biomasse e le Serre immerse nelle acque marce dell’Alaco. Per vedere un futuro alla Calabria serve molto più dell’ottimismo. Una Calabria che anche la prossima estate attenderà milioni di turisti che anche volendo non potrebbero venire perché non ci sarebbe un apparato di ricezione in grado di alloggiarli e non c’è un sistema viario terrestre, marittimo o aereo idoneo a convogliare i vacanzieri da noi. Sì, è dura tenere gli occhi spalancati e vedere lo scempio. È più facile teorizzare il complotto, intravvedere un nemico; attribuire ad altri colpe che giustificazioni o meno ricadranno sempre sulle nostre spalle”. Dal libro è tratto il film omonimo, con la regia di Francesco Munzi, nelle sale cinematografiche in queste settimane.

Elisabeth Gernsheim, Ulrich Beck
L’AMORE A DISTANZA
Il caos globale degli affetti

Laterza, 2012, collana “I Robinson – Letture”, pag. VI–245
€ 16,00 (al socio € 13,60) disponibile in eBook a € 9,99

Elisabeth Gernscheim–Beck, studiosa della “istituzione famiglia”, è docente presso l’Universit di Monaco, dove si occupa di tematiche a cavallo tra filosofia, sociologia e psicologia. Dei suoi numerosi libri, in Italia è stato tradotto solo il volume che vi proponiamo, scritto insieme al compagno Ulrich Beck, teorico della “società del rischio”. Gli autori fanno un’analisi dettagliata e approfondita dello scenario (profondamente cambiato) delle relazioni d’amore nel nostro mondo, ormai interamente globalizzato. Vengono prese in esame le modificazioni prodotte, i rischi all’interno dei diversi codici culturali, ma anche le maggiori opportunità di incontrare e conoscere chi è diverso da noi. Il libro ci parla di “famiglie globali”, cioè gruppi di persone caratterizzate da relazioni che convivono al di là dei confini nazionali, religiosi, culturali e etnici: sono le “nuove configurazioni familiari che coinvolgono appunto l’amore a distanza e l’intersecarsi del Primo e Terzo Mondo”, in cui troviamo problematiche che riguardano le coppie binazionali o le adozioni transnazionali. Gli autori prendono perciò in esame le “famiglie multinazionali o multicontinentali”, in cui le coppie vivono insieme ma i cui membri provengono da culture differenti. Ne emerge un quadro estremamente sfaccettato in cui si parla anche dei trapianti di organi dei poveri del mondo in corpi dei ricchi che possono comprarli, dove “i corpi dei ricchi si trasformano in patchwork composti artificialmente mentre quelli dei poveri diventano magazzini di ricambio”; delle donne che devono abbandonare la propria famiglia di origine e i propri figli per andare a prendersi cura in nazioni lontane dei figli di persone agiate. In questo senso l’autrice mette in evidenza come “l’Occidente preferisca in prevalenza non vedere le condizioni di povertà , instabilità , tensioni e guerra in cui vivono tantissimi abitanti del pianeta”; inoltre, mentre “siamo tutti a parole favorevoli all’uguaglianza e all’apertura, continuiamo a costruire fortezze per proteggerci dalle minacce locali (che spesso assumono le sembianze di uno straniero) e rinsaldiamo i confini dei nostri Paesi per impedire che “gli altri” vi entrino, o che ne entrino troppi”. Dice l’autrice: “Il rispetto e l’onore, che governano le transazioni e gli equilibri di tanta parte del Sud del mondo, sono stati smarriti nella sfrenatezza individualistica della nostra civiltà , ma grazie alle nuove rappresentazioni che emergeranno potremo forse tornare a considerarli valori fondamentali”.

Fabrizio Silei
SE IL DIAVOLO PORTA IL CAPPELLO

Salani, 2013, pag. 267
€ 13,90 (al socio € 11,81) disponibile in eBook a € 5,99

1958: Ciro è un ragazzino di 13 anni (tanti quanti ne sono trascorsi dal passaggio del fronte del ’45 in Toscana) che vive in un paesino toscano con la madre sola e lo struggente desiderio di conoscere il padre, un soldato americano. Emarginato e malvisto da tutti, evitato e umiliato dai ragazzini della sua età su indicazione delle famiglie, è sempre solo e vive come un selvaggio in un mondo magico e rurale. Ciro si vendica facendo dispetti e compiendo atti vandalici, e si rifugia nella sua immaginazione sognando ad occhi aperti una realtà diversa. Quando conosce Salem, un giovane zingaro con cui stringe una preziosa amicizia e che lo salverà in più occasioni da situazioni pericolose, scoprirà un popolo e una storia che nessuno conosce, vivendo situazioni avventurose e mozzafiato che cambieranno per sempre la sua vita e soprattutto il suo modo di vedere il mondo.

***Et di lettura dai 12 ai 15 anni

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