
L’anno del cinquantesimo è terminato senza grandi festeggiamenti, in linea con le condizioni economiche del momento che ci obbligano ad essere parsimoniosi, pena la mancanza di liquidità per pagare le bollette.
Nella serata del 18 novembre è stato presentato il libro nel quale vengono ricordati i punti più importanti dei nostri primi 50 anni, e si è svolta secondo lo stile di CFL, in amicizia, senza grandi discorsi, ma con il racconto delle esperienze che i presenti hanno messo in comune. Ricordo che il libro può essere ritirato nell’ufficio di CFL.
Come ogni inizio anno bisogna pensare al futuro, cosa non facile in questo periodo tormentato da tutto quello che sta succedendo.
Siccome fino a maggio 2025 tocca a me guidare la CFL, sempre se chi decide del nostro futuro mi lascia la salute, è mio dovere proporre le linee guida per i prossimi anni.
Innanzitutto bisogna pensare ai futuri consiglieri. Nessuna organizzazione può funzionare senza qualcuno al comando, e anche CFL ha bisogno di nuove persone che con coraggio, passione e voglia di fare, mettano a disposizione le loro idee e le loro competenze per fare proseguire questa bella esperienza per altri… anni.
Anche se mancano ancora più di due anni alla prossima scadenza di mandato, mi preme ricordare che i miei saranno 10 anni di presidenza e con me, alcuni consiglieri ne faranno anche di più. È auspicabile un ricambio e l’entrata nel CdA di persone con idee nuove ed energie da investire.
Abbiamo tempo per creare una nuova squadra ed eventualmente per rivedere le condizioni statutarie per dotarci della migliore organizzazione per gestire in modo efficiente CFL.
Forse è il caso di un ricambio, ma bisogna cominciare a pensarci, e soprattutto deve rifletterci chi ritiene di poter dare la sua disponibilità e mettere a disposizione le sue competenze e la sua esperienza, oltre che lavorativa anche di cooperatore, per far proseguire questa bella esperienza di 50 anni per altri… anni.
Un’altra riflessione secondo me fondamentale per CFL è lo sviluppo futuro. In questi anni, in maniera pionieristica, abbiamo investito nei negozi di vicinato che oggi stanno tornando ad essere una tendenza nel fare la spesa, dove il consumatore non si sente soltanto “cliente” ma persona che vive la sua comunità, sceglie prodotti di qualità e intesse relazioni mentre acquista.
La mia idea è di continuare in questa direzione, per soddisfare le nuove esigenze dei consumatori.
Non per niente i Sindaci dei paesi che rimangono senza negozio sono preoccupati, perché viene a mancare il luogo di aggregazione più storico della comunità. Immaginate Badalasco o Presezzo senza il nostro negozio!
Ma è anche chiaro che, per seguire questa linea di sviluppo, serve darsi un’organizzazione diversa da quella attuale.
Dobbiamo strutturarci come una piccola azienda che ha varie filiali, dove i collaboratori hanno dei compiti ben precisi e devono seguire i diversi settori a loro affidati.
Sia chiaro che questo è il pensiero del Presidente che, fra i suoi compiti, ha anche quello di pensare al futuro, ma il CdA è l’unico organo al quale spettano le decisioni operative, delle quali deve sempre riferire all’assemblea.
Spero che quanto ho scritto serva a stimolare la voglia di tutti: soci, collaboratori, amministratori, sindaci senza dimenticare i volontari, per mantenere viva la nostra Cooperativa come riferimento per le nostre spese.
Consumare meno – consumare meglio. Buon anno.
Angelo Jamoletti