COVID, FREDDO E SOLIDARIETÀ

Questo Natale 2020 verrà ricordato in futuro per esser stato il Natale della pandemia, forse una riga sui libri di storia elettronici del futuro ma una realtà complessa e difficile per noi che la stiamo vivendo. Una pandemia mondiale è un fatto inedito per la maggiore parte di noi e, per tutti, un evento sconvolgente che suscita paura, problemi economici, solitudine, debolezza e vulnerabilità. Chi per un verso, chi per l’altro, siamo stati tutti colpiti e danneggiati ma, mentre ci dibattiamo per affrontare ogni giorno e ogni nuovo telegiornale con stoico spirito di sopportazione e ottimismo, possiamo anche scegliere di trarre qualche insegnamento. 

Sarà capitato a tutti di fare un confronto con la vita precedente e magari capire che una parte delle cose per cui ci affannavamo, era in realtà superflua. Viceversa altre componenti della nostra vita precedente si sono rivelate importanti ed essenziali: gli affetti sinceri, siano amici o parenti, la libertà di movimento, la possibilità di evadere nella natura o viaggiare, la possibilità di socializzare e conoscere persone, posti e cose nuove. 

Il piccolo paradosso della nostra società è che proprio adesso, che siamo in lockdown, e ci aggrappiamo come naufraghi a telefoni, smartphone e computer, ci accorgiamo di quanto sia essenziale il contatto umano reale, concreto. Abbracciare la mamma, stringere la mano di una amico, lanciare in aria una bimba piccola tra gridolini di gioia sono diventati gesti non permessi ma preziosi e le videochiamate, un tempo divertenti e molto moderne, adesso stancano. Non bastano più. 

Tendere una mano è anche sempre stato il gesto di aiuto per antonomasia: quest’anno più che mai c’è bisogno di dare una mano e si può fare in molti modi. 

In CFL è sempre presente un punto di raccolta di alimenti che possono essere acquistati e depositati nell’apposito contenitore blu dopo le casse. Il raccolto verrà consegnato al Centro di ascolto Caritas Conventino

Presso la Quercia di Mamre è possibile conferire alimenti che verranno serviti alla mensa dei bisognosi oppure è possibile candidarsi come volontari in servizio presso la mensa. 

Presso le varie parrocchie di Treviglio è attiva una raccolta di generi alimentari per le famiglie trevigliesi bisognose. 

Un’iniziativa originale e bella: chi avesse una giacca, un piumino o una capo spalla che non mette più e in buone condizioni, può metterlo su un palo della luce della città con un’etichetta che rechi la scritta “In regalo per chi ha freddo”. Quest’idea è nata spontaneamente a Sunderland, una città dell’Inghilterra del nord, senza un coordinamento, per dare un aiuto concreto a chi aveva freddo e non aveva una giacca. Perché non imitare una buona pratica? 

Infine un modo semplice per aiutare il prossimo è anche adottare un filosofia di vita improntata all’ottimismo e all’altruismo, nelle piccole cose, come essere gentili con il vicinato, offrirsi di fare la spesa o andare in farmacia per chi è in difficoltà, ma anche semplicemente essere gentili e comprensivi con parenti, amici e colleghi e sfoggiare sempre il sorriso… sotto la mascherina. 

Martina Mangili

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