DDL concorrenza, fra “timido passo avanti” e “occasione mancata”

“In un Paese condannato all’immobilismo, anche un timido passo in avanti rappresenta un segnale positivo”, dice ADICONSUM. “Un’occasione mancata, un passaggio necessario ma non sufficiente per la storia delle liberalizzazioni di questo Paese”, commenta invece Altroconsumo. Sono varie e differenziate le valutazioni che le associazioni dei consumatori stanno dando del DDL concorrenza, convertito in legge dopo un iter lento e tortuoso. Qualcuna, di fatto, sembra guardare il bicchiere mezzo pieno. Altre sottolineano invece le carenze del provvedimento.

Sull’energia ci sarà ancora da lavorare, commenta ADICONSUM che pure dà un giudizio complessivamente positivo. “Accogliamo con soddisfazione l’approvazione del DDL concorrenza per quanto riguarda i temi che interessano i consumatori: energia, telemarketing, assicurazioni e odontoiatri”, è il primo commento del presidente di ADICONSUM nazionale, Carlo De Masi, che valuta positivamente  il ripristino del tacito rinnovo per le polizze del ramo danni, esclusa l’RC auto, e la reintroduzione del consenso preventivo quale strumento di tutela del consumatore nei confronti del telemarketing svolto dalle aziende. Su questo punto, l’associazione chiede al Ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda di aprire un tavolo tecnico urgente con il Consiglio Nazionale Consumatori e Utenti (CNCU) per risolvere in maniera definitiva il telemarketing selvaggio.

“Sul tema dell’energia — aggiunge De Masi — c’è invece ancora molto lavoro da fare. Il mero rinvio della fine del mercato tutelato al 1° luglio 2019 per tutti gli utenti–consumatori che non hanno sottoscritto un contratto a mercato libero, di per sé non genera efficienza e riduzione dei prezzi per tutti. I presupposti su cui costruire questo mercato devono venire da un confronto aperto e democratico tra Authority, imprese, sindacati e Associazioni Consumatori, che auspichiamo si possa realizzare a breve”.

Il DDL concorrenza rappresenta invece un’occasione mancata per Altroconsumo, che sottolinea la mancanza di coraggio e di interventi incisivi, oltre che al passo coi tempi. Basti pensare al fatto che in tema di trasporto pubblico non di linea, il DDL prevede che entro un anno dall’entrata in vigore il Governo è delegato ad adottare un decreto legislativo per la revisione della disciplina in materia di autoservizi pubblici non di linea, come Uber e NCC. Bisogna ancora aspettare, dunque, mentre la tecnologia va avanti.

“L’iter legislativo che ha portato sin qui è stato troppo lungo e ha permesso alle spinte corporativistiche e alle posizioni di privilegio di annacquare il testo finale, rendendolo zoppo — commenta Altroconsumo. — L’Italia va a rilento e sta perdendo le sfide di innovazione date dalle nuove forme di offerta e servizio in settori in evoluzione come il trasporto pubblico locale, quello della distribuzione dei farmaci di fascia C con l’allargamento ai corner supermercati, il nuovo mercato dell’energia e il suo corretto e effettivo funzionamento. C’è bisogno di interventi rapidi e incisivi in questi settori di mercato”. Un chiaro esempio di occasione mancata, prosegue l’associazione, è data dalla revisione della disciplina dei trasporti non di linea come Uber e NCC. “La legge sulla concorrenza si limita a delegare il Governo ad adottare entro un anno un decreto legislativo; è evidente — commenta Altroconsumo — come i tempi della legge siano veramente troppo lenti rispetto allo sviluppo delle tecnologie e come le lobby molto spesso utilizzino le lungaggini burocratiche della macchina parlamentare per mantenere in vita ancora per un po’ posizioni di privilegio obsolete e arcaiche a discapito degli interessi dei consumatori e dell’innovazione del Paese”.

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