
Quante volte capita di andare al supermercato per comprare le famose “due cose” e di uscire con il carrello pieno? Fare acquisti d’impulso o prima dei pasti porta a comprare più cibo di quel che realmente servirebbe e anche il sottostare alla data di scadenza indicata, determina spesso uno spreco di prodotti ancora commestibili. La sostenibilità è la condizione di uno sviluppo che sia compatibile con la salvaguardia dell’ambiente, che rispetti gli equilibri della natura e la sua capacità di rigenerarsi.
Tutti noi siamo chiamati a un cambio di abitudini che, sebbene possa apparire arduo, è di facile risoluzione. Possiamo ancora invertire alcune abitudini negative e innescare quei cambiamenti necessari a ridurre al minimo i danni e proteggere l’ambiente, il clima e l’economia.
Per quanto riguarda la spesa dei prodotti della terra, come frutta e verdura, gli eccessivi standard estetici costringono i rivenditori a ritenere non idonei alla commercializzazione grandi quantità di cibo ancora commestibile. Un ritorno al passato, una riscoperta dei prodotti tipici italiani e la spesa fatta direttamente dai piccoli produttori agricoli stanno attraversando un periodo di forte interesse da parte dei consumatori e dell’opinione pubblica.
L’idea di prodotti a chilometro zero piace a un numero sempre maggiore di persone e gli aspetti positivi di questo modo di fare acquisti sono davvero tantissimi. Il cibo a km 0 acquistato presso le aziende agricole vicine a noi è più fresco a la sua rotazione ci insegna a riscoprire la stagionalità dei prodotti del nostro territorio.
Oltre a questa buona abitudine si aggiungono le nuove start up nate negli ultimi anni. L’intento è quello di radunare piccoli produttori e recuperare frutta e verdura che non ha superato i “concorsi di bellezza” e che andrebbe gettata. Tendenza green più diffuso è la spesa delivery dall’orto alla tavola. Talvolta è possibile ordinare i prodotti specifici, in altri casi, grazie all’ampia selezione che ogni stagione offre, le consegne avvengono settimanalmente e il contenuto delle box è a sorpresa.
A novembre vi recapiteranno gustosissimi cachi e broccoli verdissimi, di certo non cestelli di fragole che faranno capolino ad aprile insieme agli asparagi.
IL MOTTO NO WASTE
Impara a conservare e immagazzinare a casa il cibo in modo appropriato, a pianificare i pasti e capire quali ingredienti abbiamo e quali dovresti acquistare, oltre a prestare attenzione con ragionevole elasticità alla data di etichettatura, potresti ridurre significativamente lo spreco alimentare. Privilegiare i prodotti a km0 o di filiera corta, la cui vendita avviene in un’area distante pochi chilometri da quella di produzione, porta una serie di vantaggi che coinvolgono ambiente e salute:
- riduzione di fattori legati ad inquinamento e riscaldamento globale, come l’emissione di anidride carbonica dovuta ai trasporti e l’impiego di imballaggi per la distribuzione;
- possibilità di acquistare prodotti nostrani, più freschi e di stagione, che non hanno perso le proprietà organolettiche a causa di lunghi viaggi;
- prezzi più bassi: la riduzione dei passaggi che altrimenti intercorrerebbero tra il produttore ed il consumatore, determinano anche un netto abbattimento delle spese legate alla distribuzione e al trasporto.
Il punto focale è dunque la capacità di trovare il giusto equilibrio che soddisfi i bisogni della generazione presente, senza danneggiare irrimediabilmente l’ambiente, le risorse disponibili e le generazioni future.
Camilla Giacinti