Carnevale e salutogenesi a febbraio
Il freddo si tende come un arco sul trimestre invernale. Dopo il 30 novembre, lunghe piogge e successive nevicate portano l’umidità di cui la terra e le piante hanno urgente bisogno. Durante le “notti sante” a cavallo del nuovo anno, i cristalli di ghiaccio iniziano a ricoprire il paesaggio invernale. Come sopra, così sotto — il freddo gelido si insinua sotto la superficie della terra e rompe la zolla. Che forza gentile ha questo potere ordinatore del freddo, che contrae, asciuga, concentra, ha un effetto su tutto ciò che vive, comanda un arresto, porta l’essenzialità.
È l’inizio di febbraio, la “Candelora”, è bello allontanarci dai centri e respirare con piacere l’aria fredda e pulita, lontano dallo smog di città. A metà strada tra il solstizio d’inverno e l’equinozio di primavera, le giornate aumentano visibilmente di lunghezza, le passeggiate pomeridiane nella natura invernale si allungano, il sole tramonta rosso fuoco.
La luce aumenta d’intensità, le ombre si accorciano, i contorni netti delle siepi senza foglie formano un bellissimo contrasto con i prati appassiti e le montagne innevate.
Poche settimane e le ultime foglie appassite saranno volate via o decomposte. Le gemme si liberano dalla gelida presa e si aprono. Ciò che è duro e morto, deve cedere.
La vita pulsa, protesa verso l’inizio della primavera, il freddo e la luce danno la direzione con il loro ordine. La natura si sforza per inseguire il sole e la nuova stagione.
I contorni si dissolvono, tutto ciò che ristagna si mette in movimento con un calore crescente. L’essenziale tornerà a essere diverso, nella nostra anima il passaggio dall’interiorizzazione porta di nuovo all’esterno. Ecco perché le chiusure vogliono aprirsi, ciò che è ghiaccio, coagulo, si scongela e fluisce, in natura e nelle persone.
Un tempo, in inverno, le persone svolgevano meno attività fisica e rimanevano in casa per mesi. Anche oggi passiamo molto tempo dentro.
La stagione fredda offre preziosi momenti di contemplazione interiore: leggere, scrivere storie, sognare, filosofeggiare o semplicemente riposare sono indispensabili per creare nuove riserve di forza fisica e rafforzare le forze mentali e spirituali.
Nonostante la luce, manca il calore vero e proprio, né le erbe né le foglie si agitano visibilmente. Nessuna nuova sostanza può ancora formarsi, solo sotto la corteccia degli alberi e nelle profondità del sottosuolo i succhi scorrono sempre più velocemente.
Il dio bifronte Giano, che guarda contemporaneamente al passato e al futuro e sta all’inizio e alla fine di tutte le cose, ci invita all’inizio del nuovo anno a trovare la nostra strada nel morire del vecchio e nel nascere del nuovo, sia nel mondo visibile, materiale, sia in quello invisibile, animico–spirituale.
Incontriamo così il carnevale, il significato più profondo di questo periodo con le sue usanze, dentro e fuori, può essere compreso anche osservando in modo contemplativo i processi della natura e dell’uomo.
È un momento in cui l’anima, rivolta verso l’interno, si rivolge nuovamente verso l’esterno. Incontra la “persona”, la personalità che costituisce l’essere umano con i suoi lati positivi e negativi. A carnevale possiamo scegliere, infatti, chi vogliamo essere, se giocolieri o principi. Immagini di animali grotteschi e demoni percorrono come maschere le strade secondo antiche usanze. Anche loro evocano le nostre parti interiori selvagge e indomite come appaiono a volte nei sogni e negli incubi. Allo stesso tempo, le usanze carnevalesche, con le loro danze e le loro maschere, riflettono quel mondo di esseri elementari a noi invisibile con i sensi.
È come se, in questa preparazione alla parte fruttuosa dell’anno, gli aspetti archetipici ci venissero incontro dall’esterno, raggiungendoci dall’invisibile.
Dopo aver, per così dire, guardato e portato all’esterno ciò che il mondo astrale sta tessendo e accompagnando, segue un periodo di moderazione, la “quaresima”. Il digiuno, infatti, in quanto usanza antica, non è un mero atto di rinuncia, come nei dogmi. È una misura per farci sentire di nuovo a casa nel nostro corpo e per prepararci a ciò che verrà con più facilità e salute.
Infatti, non appena il rumore delle mascherate si placa, i venti di nord–ovest si attenuano e iniziano le prime piogge primaverili, giunge il momento di prepararsi per una vera e propria festa alta, la Pasqua.
Il superfluo e il vecchio viene digerito ed eliminato.
SALUTOGENESI NATURALE A FEBBRAIO
Ortica (Urtica dioica): utilizzare quotidianamente come tè e polvere, la pianta medicinale all’inizio della primavera per la pulizia e la purificazione di tutte le generazioni.
Sostanze amare salutari: nelle erbe amare come la centaurea, il tarassaco, la cicoria, la genziana o la fumaria per il metabolismo e il sistema immunitario.
Massaggi con il sale: mescolare sale non raffinato e privo di iodio con un buon olio vegetale e olio essenziale di cipresso, strofinarlo su tutto il corpo e lavare sotto la doccia. La circolazione è stimolata, la pelle diventa liscia e morbida, le forze vitali rinascono.
Ossimele, verdure fermentate & Co: il nostro intestino ha bisogno di sostegno, di piatti gustosi con alimenti e verdure fermentate, aceto di mele puro e naturale, di buon miele, kefir.
Tratto da www.karinmecozzi.com