Il Ministero dell’Ambiente lancia una campagna per lo smaltimento di mascherine e guanti

Sono dannosi per la natura. All’ambiente non servono. E non serve neanche a noi e al nostro senso di civiltà (lacunoso) camminare su un tappeto di mascherine gettate a terra. Lo smaltimento di mascherine e guanti è anche un problema ambientale, se molti li gettano in strada, in mare o in campagna, li abbandonano dove capita senza pensare all’essenziale: vanno gettati nella raccolta indifferenziata.


Per chi è positivo o in quarantena, per ulteriore precauzione guanti e mascherine vanno inserite in un sacchetto chiuso, senza comprimerlo, e smaltiti nel bidone dell’indifferenziata. Così il Ministero dell’Ambiente ha presentato la campagna per il corretto smaltimento di mascherine e guanti.
I tre messaggi principali sono molto semplici: gettare mascherine e guanti nell’indifferenziato, servirsi il più possibile di quelli riutilizzabili, non buttarli a terra per evitare gravi danni all’ambiente.


La campagna di comunicazione del Ministero si svolge in collaborazione con la Guardia Costiera, ISPRA, ISS, ENEA e la commissione Colao.
E arruola come testimonial l’attore Enrico Brignano che guarda in camera e dice: «Ehi, dico a te. A quello che se ne frega. Tutto questo alla natura costa molto. In fondo basterebbe così poco. Gettiamoli nel bidone dell’indifferenziata. Che ce costa?».


Buttalibene
Oltre allo spot, parte anche la campagna social “Alla natura non serve”, con meme e video con l’hastag #buttalibene. Alle strade, alla natura, ai mari, all’ambiente mascherine e guanti, così utili per la salute umana, non servono: è un messaggio soprattutto per chi abbandona questi rifiuti senza pensare al danno ambientale che sta causando.


«Mascherine e guanti monouso — ha detto il ministro dell’Ambiente Sergio Costa — sono diventati un problema per l’ambiente, in Italia e nel resto del mondo. Da qui è nata la campagna istituzionale del ministero, affidata al carisma di Enrico Brignano, che con il suo potere di persuasione orienterà i comportamenti dei cittadini italiani nell’ottica di prestare attenzione all’ambiente. Anche tramite i social vogliamo raggiungere un pubblico vasto, soprattutto i più giovani. Perché oggi è il momento di agire per difendere la natura e il nostro pianeta dall’inquinamento. Non possiamo stare a guardare».


L’impegno della Guardia Costiera prosegue, oltre alle iniziative plasticfree, anche con il monitoraggio per valutare lo stato del mare post lockdown.
La mole di rifiuti di cui si parla è considerevole: tonnellate di mascherine e guanti da smaltire. Quanti?


«L’ISPRA e il Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente — ha detto il presidente ISPRA e SNAPA, Stefano Laporta — aderiscono a questa campagna che si appella principalmente al senso civico di ciascuno di noi. I numeri parlano chiaro: in Italia si ha una produzione giornaliera di rifiuti da mascherine pari a circa 410 tonnellate, con un valore medio per la fine del 2020 di 100.000 tonnellate di rifiuti; la produzione di rifiuti da guanti sino a fine anno sarà di un valore medio di 200.000 tonnellate. Questi numeri devono necessariamente indurci a comportamenti virtuosi nei confronti dell’ambiente».


Sabrina Bergamini
fonte: helpconsumatori.it

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