RECENSIONI DI AGOSTO

Dale E. Bredesen
LA FINE DELL’ALZHEIMER – Il primo programma per prevenire e combattere il declino cognitivo Vallardi, 2018, pag. 304 € 16,90 (al socio € 16,00) disponibile in formato EPUB a € 9,99 

Come sono riuscite, le grandi artiste, a coniugare gli aspetti quotidiani della vita con la creatività? Scrivevano,

Oggi, solo in Europa, i malati di Alzheimer sono 100 milioni; in Italia 600 mila: il 4% degli over 65. Per questa patologia non è ancora stata trovata una cura: i malati possono contare solo su alcune terapie per alleviare i sintomi. Il dottor Bredesen ha sviluppato un approccio sperimentale alternativo alle terapie in corso, dimostrando che è possibile innanzitutto prevenire e anche far regredire il declino cognitivo quando questo sia già in atto. 

L’approccio di Bredesen è stato messo a punto in 30 anni di ricerche ed è basato su oltre 200 studi scientifici; si fonda sul protocollo ReCODE, che contiene un’interpretazione radicalmente nuova dell’Alzheimer. Secondo Bredesen l’Alzheimer è un processo con molti aspetti, una malattia che dipende dal mancato funzionamento non di uno, ma di 36 fattori: quindi non è possibile curarla con un solo medicinale, come attualmente viene proposto; per questo il protocollo messo a punto da Bredesen tiene conto di molteplici fattori, come problemi metabolici, infiammazione, tossicità, squilibri ormonali, salute dell’intestino, stimolazione cognitiva e fattori quali la qualità del sonno, lo stress e l’esercizio fisico. I risultati clinici ottenuti sono estremamente incoraggianti, sia sul fronte di chi è già malato sia su quello della prevenzione. Una lettura “necessaria” quindi: per i malati, per i loro cari, per i medici e per tutti coloro che hanno a cuore il mantenimento in età avanzata delle funzioni cognitive. 

Il dott. Bredesen è riconosciuto a livello internazionale come uno dei massimi esperti dei meccanismi delle malattie neurodegenerative, come l’Alzheimer. Ha ricoperto incarichi di docenza all’Università della California di San Francisco, di Los Angeles e di San Diego. Ha diretto il Programma sull’invecchiamento presso il Burnam Institute, prima di passare al Buck Institute for Research on Aging, nel 1998, come presidente e amministratore delegato. È cofondatore e direttore sanitario di MPI Cognition, società per le ricerche innovative sull’invecchiamento e la prevenzione dei processi neurodegenerativi. 

 


Victoria Mas
IL BALLO DELLE PAZZE 
e/o, 2021, pag. 189 € 16,50 (al socio € 15,68) disponibile in formato EPUB a € 11,99 

  

L’autore, nato a Milano nel 1959, giornalista, scrittore, alpinista, grande appassionato di montagna, ripercorre nel libro, dai tratti autobiografici — con lo sguardo dell’autore rivolto verso la propria adolescenza, — le vicende di due ragazzi e della loro amicizia, seguendoli dalla giovinezza sui banchi di scuola fino all’età adulta, in un processo di maSiamo a Parigi nel 1885, quando l’ospedale della Salpetrière è una struttura di reclusione totale: un manicomio femminile, dove è uso rinchiudere “a vita”, senza possibilità di uscirne, ragazze e donne non conformi ai modelli di comportamento correnti.

A fine Ottocento le internate vengono chiamate “isteriche” e sono “trattate” con l’ipnosi dall’illustre dottor Charcot, sono strettamente sorvegliate, tagliate fuori da ogni contatto con l’esterno, non hanno possibilità di essere aiutate da nessuno, sono sottoposte a sperimenti medici azzardati e impietosi. Alla Salpetrière si entra e non si esce. La maggior parte delle internate sono donne — a volte ragazzine — scomode, rifiutate dalle famiglie, che le famiglie stesse abbandonano in ospedale per sbarazzarsene definitivamente. Sono donne che hanno assunto comportamenti considerati non idonei rispetto alla morale corrente, o più semplicemente si sono dimostrate autonome nelle loro scelte, o hanno osato contrapporsi alla volontà del padre, magari rifiutando di sposare chi è stato scelto per loro dalla famiglia.

Nel racconto, alla Salpetrière si incontrano le nostre protagoniste: Louise, adolescente quattordicenne figlia del popolo, finita reclusa in seguito alle drammatiche vicissitudini che ha dovuto subire in seguito alla morte dei genitori; Eugenie, signorina di buona famiglia, figlia di un affermato notaio di Parigi, allontanata con l’inganno da casa e internata perché troppo anticonformista; Geneviève, la capoinfermiera rigida e severa, figlia di un medico ma in quanto donna impossibilitata a intraprendere la medesima professione, convinta della superiorità della scienza su tutto; Therèse, la veterana delle internate, saggia e protettiva, come una madre nei confronti delle più giovani. Sono tutte diverse tra loro, ma a tutte è chiara una cosa: la loro sorte è stata decisa dagli uomini, dallo strapotere che il genere maschile ha sulle donne. A trasformare le loro vite sarà il “ballo delle pazze”: ovvero il ballo mascherato che ogni anno si tiene alla Salpetrère e a cui viene invitata ad assistere l’alta società di Parigi. Il racconto diventa avventuroso e appassionato, come un inno alla libertà delle donne in un mondo che ancora nell’Ottocento era dominato dagli uomini. 

Francesca Buoninconti
SENTI CHI PARLA – Cosa si dicono gli animali 
Codice edizioni, 2021, pag. 372,illustrato € 24,00 (al socio € 22,80) disponibile in formato EPUB a € 12,99 

Non si può certo dire che gli animali non abbiano voce, infatti molti di loro sono dei gran “chiacchieroni”. Ogni luogo risuona di messaggi: c’è chi canta come un usignolo, anche negli abissi; chi “parla” utilizzando dialetti tramandati di generazione in generazione; chi comunica danzando, chi si esibisce in un tip tap alla Fred Astaire; c’è chi si arrangia con mosse, pose e parate, oppure odori, puzze e profumi; c’è anche chi racconta una marea di bugie. Cosa bisbigliano e cosa si dicono gli animali? Quando e come gli uccelli imparano a cantare? E i pesci sono davvero muti? Perché i camaleonti cambiano colore? Cosa passa per la testa di una gazzella che, inseguita da un predatore, invece di correre a più non posso inizia a saltare? I delfini si chiamano per nome? E il coccodrillo come fa? Ma soprattutto, perché gli animali mentono? 

Francesca Buoninconti ci porta ad esplorare l’universo comunicativo del regno animale, che è molto più articolato di quanto possiamo immaginare: non solo versi, ma una sinfonia di danze, canti, dialetti, mosse e tracce odorose che si traducono in un vocabolario estremamente ricco ed elaborato. Un libro adatto a chi pensa che i rappresentanti del genere umano non siano gli unici “parlanti” sul Pianeta, ed è incuriosito dalla comunicazione tra gli animali. 

Francesca Buoninconti è naturalista e giornalista scientifica. Le illustrazioni sono di Federico Gemma. 

Ha visto la mia coda?
Alberto Lot
Età: dai 3 anni
Formato: 23×23
Pagine: 44
Prezzo: 12,90 €

Un’annosa questione affligge il Signor Cane: dove mai sarà la sua coda?

Per fortuna lo spaesato protagonista sarà accompagnato nelle ricerche dal Signor Tartaruga, consigliere saggio e prodigo di indicazioni. Ce la farà il Signor Cane a risolvere il suo problema?

Una discussione – a tratti un po’ accesa – con una risoluzione tanto ovvia quanto irraggiungibile!

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