Julia von Lucadou
La tuffatrice
Carbonio editore, 2020, collana “Cielo stellato”, pag. 288
€ 16,50 (al socio € 15,68)
disponibile in formato EPUB a € 8,99
La protagonista del romanzo, Eva Karnowsky, è un’atleta di successo specializzata in high–rise diving, tuffatrice dai grattacieli: cosa che le vale contratti milionari e un seguito di milioni di fan in tutto il mondo. Ma… il meccanismo successo–gloria–profitto a un certo punto entra in crisi, senza che vi siano ragioni apparenti a spiegarne il motivo; è qui che comincia il romanzo, che, con le parole dell’autrice, “si concentra sugli aspetti legati alla complessità relazionale e psichica indotta dalla tecnologia nella sua intersezione con la sorveglianza”. Infatti nelle società capitalistiche il corpo umano viene valutato come mera produttività, ivi compresa anche la bellezza o la prestanza fisica. Lo sfondo del romanzo è quello di una società del futuro in cui si vive in funzione dei punteggi accumulati, le emozioni sono misurate da un dispositivo applicato al braccio, le attività umane sottoposte a principi di iper–efficienza, rigide regole di comportamento e dosi prestabilite di esercizio fisico. “Riva incarna questa idea; oggi gli atleti non devono solo modellare il proprio corpo con macchine ad alto funzionamento, ma anche esibirsi al di fuori dell’arena. Devono agire secondo il proprio brand, nei loro account sui social, nelle loro interviste, persino nelle loro interazioni private. Ogni parte della loro vita può essere potenzialmente monetizzata e sorvegliata”.
Quando Eva decide di mollare tutto, smettendo di allenarsi e di parlare, e scomparendo dai social che vorrebbero come sempre un flusso ininterrotto di foto e notizie, le viene mandata una giovane psicologa che dovrebbe rimotivarla, ma che ha anche l’incarico di sorvegliarla giorno e notte attraverso telecamere nascoste in ogni angolo della casa. Si arriverà a un punto in cui Hitomi stessa scoprirà di essere a sua volta prigioniera di un identico sistema: un sistema oppressivo che valorizza l’azzardo e il comportamento ad alto rischio in contrapposizione alla responsabilità. Infatti, come dice l’autrice, “spiare qualcuno che non sa di esserlo lo spoglia violentemente della propria privacy. Quando i tuoi dati personali sono stati resi pubblici, non puoi recuperarli. Dispositivi digitali come i nostri telefoni accedono al nostro spazio privato in modo semplice e discreto, spesso senza il nostro consenso deliberato. I dati raccolti mettono le aziende — e in alcuni casi anche i governi — in una posizione di potere da cui possono manipolare e controllare il comportamento”.
David Quammen
Spillover– L’evoluzione delle pandemie
Adelphi, 2017, collana “GliAdelphi”, pag. 608
€ 14,00 (al socio € 13,30)
disponibile in formato EPUB a € 6,99
David Quammen, divulgatore scientifico, ha scritto il suo libro otto anni fa, nel 2012; è una storia dell’evoluzione delle epidemie in cui si pone l’accento su “the next big One”, ovvero una futura grande pandemia che sarebbe stata causata da un virus zootico trasmesso da un animale selvatico, presumibilmente un pipistrello, venuto a contatto con l’uomo attraverso un “wet market” in Cina. Spillover è il termine che indica il momento in cui il virus passa dal suo ospite, un animale, all’essere umano, il primo dei quali viene considerato il “paziente zero”; le malattie infettive che seguono questo processo si chiamano zoonosi.
Quammen è arrivato alle conclusioni che espone attraverso ricerche, raccolta di dati scientifici e interviste agli esperti. Ci spiega l’autore: “Molte specie animali sono portatrici di fonti di virus uniche. Ed eccoci qui come potenziale nuovo ospite. Così i virus ci infettano. Così, quando noi umani interferiamo con i diversi ecosistemi, quando abbattiamo gli alberi e deforestiamo, scaviamo pozzi e miniere, catturiamo animali, li uccidiamo o li catturiamo vivi per venderli in un mercato, disturbiamo questi ecosistemi e scateniamo nuovi virus. Poi siamo così tanti — 7,7 miliardi di esseri umani sul pianeta che volano in aereo in ogni direzione, trasportano cibo e altri materiali — e se questi virus si evolvono in modo da potersi trasmettere da un essere umano a un altro, allora hanno vinto la lotteria. Questa è la causa alla radice dello spillover, del problema delle zoonosi che diventano pandemie globali”. Inoltre “molti dei virus che hanno infettato l’uomo negli ultimi 60 anni hanno trovato il loro ospite nei pipistrelli”: per prima cosa “perché sono mammiferi come noi e i loro virus hanno più probabilità di adattarsi a noi rispetto a un virus che è in un rettile o in una pianta”; inoltre perché “i pipistrelli rappresentano un quarto di tutte le specie di mammiferi sul pianeta, il 25%”. Oltre a ciò, i pipistrelli “vivono a lungo e tendono a rintanarsi in enormi aggregazioni. In una grotta potrebbero esserci anche 60.000 pipistrelli e questa è una circostanza favorevole per far circolare i virus”.
André François
I raffreddori
Orecchio Acerbo, 2020, collana “Albi”, pag. 84
€ 10,00 (al socio € 9,50)
Tra le creature estinte, ce ne sono alcune che debbono imputare la loro scomparsa a fattori esterni: per esempio il Kubo, effettivamente poco utile con la sua forma, oppure la Rana divoratrice di marmellata, molesta, oltre che ladra.
Il pericolo di estinzione che per molti è dietro l’angolo, non riguarda minimamente solo una categoria al mondo: quella dei Raffreddori. La sua fortuna sta nel fatto che è cosa risaputa che i Raffreddori non si devono prendere. Questa circostanza ne ha favorito la diffusione e la moltiplicazione di varietà tra loro diverse: quello di testa, quello passeggero, quello trascurato, quello mortale. Ma di certo i più diffusi sono i Raffreddori belli e brutti. L’umanità intera si misura con essi. Persone passano a letto giorni interi con loro, altri li fanno passare, altri li prendono facilmente. La scelta vincente comunque è non prenderlo del tutto, visto che in giro ce ne sono davvero molti.
Un capolavoro di bellezza, di sintesi, di ironia, di intelligenza, concepito da un genio indiscusso dell’immagine, André François. Augurabile il ‘contagio’ diffuso del libro. **Lettura consigliata dai 5 anni.