Recensioni di ottobre 2016

santaJamie Attenberg
Santa Mazie
Ediz. Giuntina, 2016, collana Diaspora, pag. 297,
€ 16,50 al socio €  14,02 – Disponibile in eBook a € 8,99 


In questo romanzo bello e appassionato si racconta la storia vera di Mazie Phillips: donna prorompente, capelli biondo platino, voce gracchiante e occhi lucidi, di mestiere vendeva biglietti al piccolo cinema Venice di Manhattan, al 207 di Park Row, tra la Bowery e Chinatown, fino ai primi anni ’40, sullo sfondo della Grande depressione e del Proibizionismo. Ogni sera, finito il lavoro al Venice, si incamminava tra le strade desolate, mescolandosi alla gente di strada, trascorrendo le proprie notti come una sonnambula e dedicandosi all’ascolto dei più derelitti, i barboni e i diseredati con i quali parlava, all’occorrenza anche chiamando un’ambulanza se le cose finivano male, o dividendo un sorso in compagnia, offrendo una sigaretta o un goccio di liquore o qualche centesimo. Per decenni, mossa da una sorta di compassione per chi era meno fortunato di lei, ha aiutato migliaia di donne e uomini senzatetto semplicemente perchè le importava, preoccupandosi della loro salute e della loro felicità. Donna di grande umanità e di grande cuore, dal carattere esorbitante anche nei lati di debolezza: infatti beveva, fumava, era irascibile e sempre eccessiva negli atteggiamenti, spesso incandescenti, con le sue imperfezioni e le tendenze violente. L’8 giugno 1964 Mazie muore al Lenox Hill Hospital, e il New York Times le dedica un articolo ricordandola come la “Regina della Bowery”. Il racconto è costruito come un’autobiografia immaginaria che si dipana come un diario per immagini, con alcuni personaggi che interrompono il la voce della protagonista per descrivere il suo carattere, assumendo la forma di un collage. Dice l’autrice che per ricostruire la vicenda ha consultato una serie di documenti storici: “Ho visitato il Tenement Museum di New York city, dove sono stata in grado di visualizzare gli appartamenti delle case popolari anguste del periodo in cui è vissuta Mazie. Ho letto libri, ho guardato documentari, filmati, ho ascoltato musica. E ho fantasticato su di lei, ho camminato a lungo di notte intorno a Manhattan, sulle strade di ciottoli che lei stessa aveva percorso, ho meditato su si lei. Probabilmente ho messo anche un po’ di me in lei, e un po’ anche l’ho assimilata ad altre donne forti, coraggiose”.


oggettoEdna O’Brien
Oggetto d’amore
Edizioni Einaudi Stile Libero big, 2016, pag, 364, € 18,50 al socio € 15,72 – Disponibile in eBook a € 9,99

Sono riuniti in questo volume 17 racconti -che Alice Munro definisce “i racconti più belli e dolenti che siano mai stati scritti”-selezionati tra i più belli scritti in cinquant’anni di carriera dalla scrittrice irlandese. Pubblicati in volumi o su varie testate tra il 1968 e il 2011, sembrano disegnare un percorso di vita, quasi un’odissea personale che prende il via da un villaggio dell’Irlanda rurale degli anni ’40 e approda a mondo londinesi e cosmopoliti, per poi tornare all’Irlanda insanguinata dell’IRA e a quella dei nostri giorni. Il racconto che dà il titolo al libro ci parla della storia di una divorziata, bella e famosa, facile preda di innamoramenti tempestosi, sempre in cerca dell’oggetto d’amore; pur nella diversità dei contesti, nei racconti vengono descritti i destini di donne upper class, trasgressive e audaci, e di sprovvedute ragazze irlandesi che cercano di liberarsi dai condizionamenti sociali e religiosi in cui sono cresciute. Tutte rimangono schiacciate dalle sconfitte, impotenti nel gestire le delusioni delle varie forme d’amore. “La mia opera -dice la scrittrice- ha a che fare con il senso della perdita tanto quanto con l’amore. La perdita dell’amore, la perdita del proprio io, la perdita di Dio”. Il retroterra culturale su cui crescono i racconti proviene dalla stessa esperienza biografica dell’autrice: il piccolo borgo rurale di Tuamgraney dove è nata; la madre bigotta e remissiva, bloccata nel suo ricordo dell’America dove era emigrata e dove continua a sognare di tornare; il padre alcolista e giocatore d’azzardo, violento e fallimentare -uno come tanti.


araboAlessandra Fabbrett
Impariamo l’arabo? Piccolo manuale per giovani esploratori
ediz. Ananke, 2011, pag. 64, euro 15,00 – illustrato, rilegato – con CD-ROM
€ 15,00 al socio € 12,75

Il libro presenta i rudimenti della lingua araba insegnati ai ragazzi attraverso il gioco, nella logica di una società multietnica all’interno della quale la conoscenza delle altre lingue è fondamentale strumento sia di comprensione che di  reciproco rispetto per le diversità culturali dei popoli. Interamente illustrato con tavole, giochi, semplici esercizi, il libro consente un primo approccio alla lingua araba, mentre sul CD allegato sono inseriti altri giochi ed esercizi di comprensione. ***Età di lettura dai 6 ai 14 anni***

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