RECENSIONI DI NOVEMBRE

Annie Ernaux
Una donna
Edizioni L’Orma, 2022, pag. 99, € 15,00

Il premio Nobel per la letteratura quest’anno è stato assegnato alla scrittrice ottantaduenne francese Annie Ernaux, con la seguente motivazione: “per il coraggio e l’acutezza clinica con cui svela le radici, gli allontanamenti e i vincoli collettivi della memoria personale”. Qui l’autrice ripercorre con gli occhi della nostalgia e dell’affetto la vita della madre, tracciandone un ritratto attraverso gli occhi della memoria; la figura materna rappresenta per lei un modello ma al tempo stesso -in alcune fasi della sua vita- diviene una figura conflittuale a cui contrapporsi, dalla quale allontanarsi in cerca dii una propria, e completa, autonomia. Ne esce il ritratto di una donna che “conosceva tutti i gesti che addomesticano la miseria, fiera di essere operaia ma non al punto di restarlo per sempre, con il sogno dell’unica avventura alla sua portata: prendere in gestione un negozio di alimentari.” Infatti la madre era nata povera, ma con l’ambizione e la determinazione di ribaltare le proprie condizioni, proiettando i propri desideri sulla figlia nella speranza che potesse riuscire dove lei aveva fallito. L’autrice ne ripercorre la vita, dalla nascita in Normandia, al lavoro in campagna e poi in fabbrica e in negozio: nella figura materna troviamo la fierezza di essere operaia in una grande fabbrica di margarina che per lei aveva rappresentato “qualcosa come essere civilizzata rispetto alle selvagge, le ragazze delle campagne che continuavano a star dietro alle mucche”; il sogno di essere commessa in un negozio; il desiderio di godersi la giovinezza, ma anche l’ossessione di essere “mostrata a dito” a causa di tale desiderio. La vediamo alle prese con il matrimonio, vissuto come “la vita o la morte, la speranza di cavarsela meglio in due o il tracollo definitivo”; i vestiti, i capelli, i rapporti con i clienti del negozio, i libri letti per mettersi alla pari con gli altri. Ed è proprio la madre che farà studiare la figlia, con l’unico intento di donarle tutto ciò che le è mancato, soprattutto la cultura.

Brett Scott
Cloudmoney. Contanti, criptovalte e la guerra segreta per il nostro portafogli
Edizioni Il Saggiatore, 2022, pag. 312, € 26,00

Partiamo da una semplice domanda: a chi conviene una cashless society? Molti di noi provengono da (e appartengono ancora) un’epoca in cui la moneta fisica ha rappresentato una costante delle nostre società -pensiamo ai soldi lasciati sotto il cuscino, alla fatina dei denti, alle mance nel salvadanaio…Oggi però la moneta fisica sta diventando una sorta di antenato vintage degli attuali pagamenti contactless, di Apple Pay e Google Pay, dei nostri comodi smartwatch e delle criptovalute, Ma è davvero cambiato il nostro rapporto con il denaro, e in che modo? Brett Scott, dopo essere stato per anni in prima linea nella finanza mondiale, ci mette in guardia dai rischi della smaterializzazione del denaro, con una guida ragionata ma provocatoria, e allo stesso tempo consapevole, sovrapponibili ai rischi della smaterializzazione dell’economia: considerando l’uso del contante come un atto politico da parte di ognuno di noi, possiamo salvaguardare la nostra privacy e la libertà, oltre che i nostri risparmi nell’era del passaggio ai pagamenti esclusivamente virtuali, dematerializzati? Con le parole dell’autore: “Immaginate uno Stato teocratico che blocchi la possibilità di comprare alcolici, o uno Stato autoritario che punisca gli oppositori politici imponendo liniti alla loro capacità di spesa. Se vi sembra inverosimile, sappiate che sistemi del genere vengono già sperimentati: per esempio la cashless welfare card, in Australia, impedisce ai beneficiari di assistenza pubblica di spendere i soldi erogati dallo Stato in negozi non approvati o per acquistare beni non approvati dallo Stato stesso. E’ un perfetto esempio delle forme di controllo sociale che possono essere esercitate attraverso i pagamenti digitali”. E ancora, con profetiche parole: “Finora questa autocensura non la percepiamo granché, perché i nostri sistemi di pagamento continuano a essere frammentati tra forme fisiche e forme digitali, ma le cose stanno cambiando. Un accentramento si profila all’orizzonte.” Brett Scott è nato a Durban, in Sudafrica, nel 1982; è un antropologo, economista ed ex broker. Scrive di criptovalute, blockchain e denaro digitale per The Guardian, New Scientist, Huffington Post, Wired e CNN.com.

Dafne Chanaz
Il prato è in tavola. Le piante selvatiche commestibili d’Italia
Terra Nuova Edizioni, 2021, pag. 281, euro 28, illustrato, rilegato

L’autrice descrive in modo accurato e preciso nel suo libro 80 piante spontanee commestibili (tra queste acacia, amaranto, piantaggine, rucola, topinambur, rosa canina…) che crescono comunemente in tutta la penisola italiana; illustrandone anche la storia culturale e accompagnando ogni descrizione con fotografie di grande qualità. A seguire troviamo 40 ricette illustrate che si ispirano alla tradizione italiana, in cui vengono specificati i metodi di raccolta, le modalità di cottura, l’impiego in cucina (stufati, pesti decotti, tisane, vellutate, succhi, marmellate, liquori…), un indice delle piante curative e un calendario di raccolta; a conclusione una ricca bibliografia e una sitografia. Dice l’autrice: “Sappiamo tutti che dovremmo mangiare più verdure. E in fatto di verdure perché non ripartire dall’alfabeto originario, quello dei campi, dei pascoli e dei boschi?” Lasciamoci accompagnare quindi in questo viaggio di recupero di conoscenze che appartengono alle vecchie generazioni, oggi quasi completamente cancellate dai moderni sistemi di produzione e distribuzione alimentare. Dafne Chanaz, cresciuta in un casale di campagna, ha una laurea in Economia e un Master in Sviluppo Locale conseguiti a Marsiglia; dopo essere stata consulente di sviluppo locale e relazioni internazionali presso il Comune di Roma, ha deciso di seguire la propria vocazione occupandosi di cucina popolare, ecologia e cure naturali. Ha quindi conseguito un dottorato di ricerca in Urbanistica con una tesi sulla filiera alimentare. E’ stata animatrice a Roma della Casa del cibo, ha insegnato Cultura del cibo a studenti universitari americani, è diventata una delle maggiori esperte di pane a pasta madre insegnando ad oltre 600 famiglie a panificare in casa e fondando la Confraternita della Pasta Madre. Ha scritto numerosi articoli e 4 libri, oltre a curare diversi documentari RAI su cucina contadina, ecologia e cure naturali. Tiene corsi di riconoscimento e cucina delle piante selvatiche offrendo consulenze ad aziende agricole e chef. 

Cristina Marsi
Il tè della nonna
Eedizioni Sinnos, 2022, pag. 64, € 8,50, illustrato – formato 12 x 16,8 cm 

La nonna di Tino abita in un quartiere piuttosto strano: ci sono topi, pipistrelli, scoiattoli assassini e gatti mordichiappe. Sa fare un tè buonissimo ma pieno di ingredienti strani, come fango, rami, sassi. Sembra che sia anche un po’ magico: e la magia, anche se strana e paurosa, può cambiare le cose a volte…Le illustrazioni sono di Francesca Carabelli. ***LETTURA INDICATA dai 6 anni***

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