SETTEMBRE, MESE DI BUONI PROPOSITI

Alcuni giorni fa ho letto un articolo pubblicato sulla pagina web di un autorevole polo sanitario, che parlava dei buoni propositi che si fanno durante le vacanza estive. 

Nell’articolo venivano suggerite 5 buone abitudini da prendere a settembre e da portare avanti tutto l’anno: 

mangiare sano 

fare regolarmente attività fisica 

smettere di fumare 

leggere 

dedicare del tempo a se stessi. 

L’articolo era molto giusto, molto positivo e molto saggio. Solo che una serie di buoni propositi strutturata così, semplicemente non funzionerà mai. 

La ragione è che: 

presuppone un cambio radicale del proprio stile di vita da attuare tutto in una volta 

non dà alcuna strategia concreta per passare all’azione. 

E così, i sogni estivi di cambiare vita e trasformarsi nella versione migliore di noi stessi sono destinati a naufragare non appena ritorniamo alla nostra solita routine. A meno che, una volta smesso di sognare ad occhi aperti, non ci mettiamo ad usare un po’ di strategia e di scienza per raggiungerli davvero. 

Ecco quindi tre regole fondamentali che ti permetteranno di mettere in pratica le tue buone intenzioni in modo efficace e duraturo: 

  1. semplifica 
  2. analizza 
  3. sfrutta a tuo favore il tremendo potere delle abitudini 

Vediamo come applicarle una dopo l’altra. 

SEMPLIFICA: MAI FARE UN ELENCO TROPPO LUNGO! 

Il relax delle vacanze ci porta a pensare che al rientro saremo capaci di tutto. Nella calma serenità dei giorni di vacanza, questi buoni propositi sembravano davvero ovvi, a portata di mano, e anzi, spesso la sensazione che li accompagna è quasi di incredulità per non aver fatto prima dei cambiamenti così banali. 

Poi, puntualmente, settembre arriva e non solo non portiamo a termine la lunga lista di cambiamenti, ma alcuni non li iniziamo proprio. 

Il fatto è che avere in testa troppi cambiamenti in un colpo solo, è uno dei più acerrimi nemici del successo. 

Ma perché è quasi impossibile stravolgere le proprie abitudini tutte in una volta? È logico: ci abbiamo messo anni a costruire le nostre abitudini quotidiane, e quindi esse sono profondamente radicate in noi stessi! 

Non sto dicendo che non si possano cambiare, ma per farlo è meglio concentrare le forze su una o due di esse alla volta. Scegliere quale, è facile: parti dalla più importante. 

ANALIZZA 

Ora che ti sei concentrato su uno al massimo due obiettivi, è il momento di osservarli da vicino. 

Chiediti innanzitutto perché oggi ti trovi in questa condizione che non ti soddisfa appieno. 

Che cosa l’ha causata? Qual è l’origine di quei chili di troppo, di quella sessione d’esame saltata, di quella perdita di motivazione al lavoro? 

Quasi sicuramente la risposta sarà un’abitudine errata, che hai portato avanti per mesi o per anni. 

Adesso, invece, concentrati su quale abitudine potrebbe portarti a cambiare la tua situazione. 

Qual è l’azione che, ripetuta quotidianamente, potrebbe portarti a migliorare e a raggiungere il tuo obiettivo? Quanto tempo al giorno richiederebbe? È fattibile? In quale momento della giornata potresti ritagliarti del tempo per portarla avanti? Se riuscissi a mantenerla nel tempo, come ti sentiresti? Che vantaggi ne avresti? 

Alla fine di questa analisi, come in un buon film o un buon libro, avrai identificato: 

il cattivo, cioè l’abitudine che più ti allontana dall’obiettivo che stai considerando 

il buono, cioè l’abitudine che più ti avvicina all’obiettivo in questione. 

Non ti resta che uccidere il primo e far trionfare il secondo. Come? 

Fortunatamente, avrai la scienza a darti una mano. 

SFRUTTA L’ENORME POTERE DELLE ABITUDINI 

Negli anni Cinquanta venne effettuata una serie di esperimenti sui topi per analizzare il meccanismo di formazione delle abitudini. 

Niente di cruento: ci si limitò a mettere dei topi all’interno di gabbiette nelle quali un pezzo di formaggio si trovava dietro una porticina scorrevole il cui meccanismo di apertura era azionato da un pulsante posto vicino al topo. 

Le prime volte, il topo si scervellava per trovare come aprire la porta, fino a che ogni volta casualmente toccava il pulsante rosso, apriva la porta e conquistava il suo pezzo di formaggio. 

Dopo un certo numero di volte, il topo imparava a collegare il pulsante rosso con il pezzo di formaggio, e quindi in maniera automatica schiacciava il pulsante rosso. Anche quando dall’altra parte non c’era il formaggio! Aveva insomma sviluppato un’abitudine. 

Da questa semplice osservazione venne formulata l’ipotesi che ogni abitudine si forma grazie al ripetersi di tre elementi:

  • lo stimolo 
  • l’azione (che è l’abitudine vera e propria) 
  • la ricompensa per l’azione. 

Qualche anno dopo poi, in maniera assolutamente speculare, si dimostrò che, per eliminare una cattiva abitudine, bisognasse sopprimere lo stimolo e sostituire la ricompensa con una punizione. 

Ma come puoi utilizzare questo meccanismi a tuo vantaggio? 

Per prima cosa, concentrati sullo stimolo, cercandone uno che ti faccia automaticamente pensare all’azione che desideri diventi un’abitudine. 

Se parliamo per esempio di attività fisica, potrebbe essere estremamente utile anche solo preparare gli indumenti sportivi già la sera prima. 

Il secondo momento è quello dell’azione, che va ripetuta in maniera quotidiana subito dopo lo stimolo. All’inizio — proprio perché non è ancora diventata un’abitudine — ti richiederà una buona dose di costanza e forza di volontà. 

Ma per rafforzare queste ultime due, ecco che ci viene in aiuto il terzo momento chiave, ovvero la gratificazione. E qui abbiamo altri esempi classici… una birretta fresca? una doccia calda? la tua serie preferita su Netflix? Sono sicuro che troverai qualcosa di adeguato. 

Se riesci a ripetere questo schema stimolo–azione–gratificazione per un numero di volte abbastanza elevato, arriverai ad un punto in cui lo stimolo ti farà già pregustare il momento della gratificazione. Dopo un po’ di tempo, la tua nuova abitudine non sarà più una specie di punizione da affrontare per avere una ricompensa, ma un bisogno, qualcosa che ti fa stare bene e che sentirai parte di te stesso. 

Naturalmente poi, se invece di prendere una buona abitudine devi perderne una cattiva, inverti il tutto! E quindi: 

  • fai sparire ogni possibile stimolo da casa 
  • sforzati di non cedere (per ogni volta che ci riesci, la tua autostima diventerà più forte) 
  • se alla fine cedi, rinuncia a qualche piccola cosa che ti piace (attenzione, evita le punizioni! Ti mortificheresti e basta, mentre quello che vuoi è solo inviare un piccolo segnale di non–gradimento al tuo cervello). 

Applicando queste regole, vedrai che i tuoi buoni propositi estivi non svaniranno insieme all’atmosfera che li ha generati, ma si realizzeranno uno dopo l’altro. 

Settembre non sarà più, allora, la fine delle illusioni e della leggerezza che le ha generate, ma l’inizio della nuova, migliore, versione di te stesso. 

estratto da: www.gliaudacidellamemoria.com

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