Ecco come riconoscere un sacchetto biodegradabile non conforme alla legge e quindi non compostabile. E come denunciare l’illegalità.
Legambiente ha lanciato in giugno la campagna “unsaccogiusto “ contro i sacchetti di plastica biodegradabili non conformi, cioè illegali, e quindi non compostabili: una filiera che oltre a danneggiare l’ambiente e il sistema del compostaggio, con un aggravio dei costi per lo smaltimento, ruba fatturato ai produttori di sacchetti legali, cioè all’economia e all’occupazione sana, e non versa il dovuto all’erario.
Non tutti lo sanno, ma quello dei sacchetti illegali è un nuovo business dell’ecomafia: dietro a una busta per la spesa può infatti nascondersi la criminalità organizzata, che in Italia controlla gran parte del mercato dei sacchetti di plastica bio, non soltanto al Sud, e impone ai commercianti l’acquisto e la distribuzione di prodotti illegali non compostabili. Metà dei sacchetti in circolazione in Italia sono infatti illegali: il valore perso dalla filiera legale è di circa 160 milioni di €, a cui si devono aggiungere 30 milioni di euro di evasione fiscale e 50 milioni di € per lo smaltimento delle buste fuori legge.
Stiamoci attenti, scegliamo #unsaccogiusto
Per cambiare le cose basta stare attenti, informarsi, scegliere prodotti virtuosi, denunciare l’illegalità, fare la propria parte.
Segnala un sacchetto illegale
Se avvisti un sacchetto illegale segnalalo scrivendo a questo indirizzo email: unsaccogiusto@legambiente.it