2016: anno internazionale dei legumi

legumi3Finalmente anche i legumi avranno l’attenzione che meritano, ciò avverrà nel 2016, anno che la FAO ha deciso di dedicare a questi alimenti tanto salutari e importanti a livello nutrizionale.
Questo sarà quindi ufficialmente l’anno internazionale dei legumi e perciò verranno proposte una serie di attività e progetti utili ad incentivare la conoscenza e il consumo di questi alimenti, puntando soprattutto sulle loro proprietà in quanto “semi nutrienti per un futuro sostenibile”, come li ha definiti la stessa FAO.
“Il loro valore nutrizionale non viene generalmente riconosciuto ed è spesso sottovalutato” ha dichiarato il Direttore generale della FAO, José Graziano da Silva. Non potremmo essere più d’accordo con lui, considerando anche che si tratta di una valida alternativa alle meno etiche e più costose (sia economicamente che in quanto ad impatto ambientale) proteine di origine animale.
Nel 2016, però, si dovrà anche puntare su sistemi di produzione migliori nella coltivazione dei legumi, incentivando la sostenibilità. Si cercherà quindi di rendere più efficienti le piantagioni ma allo stesso tempo si proporrà la riduzione dell’uso di fertilizzanti, con vantaggi enormi per il benessere della terra e la tutela della biodiversità. Tra l’altro la coltivazione dei legumi ha rese molto alte, si parla di due o tre volte quella dei cereali, e non da ultimo la loro produzione offre lavoro in tutto il mondo, soprattutto alle donne.
L’obiettivo del 2016 è anche quello di rendere più efficiente tutta la filiera, così che si riesca a realizzare una distribuzione capillare dei legumi, anche e soprattutto nei luoghi dove questi prodotti potrebbero fare davvero la differenza ad esempio nel combattere la malnutrizione (dato che sono ricchi di nutrienti) o al contrario il sovrappeso (visto che sono poveri di grassi).
Tantissime le varietà di legumi coltivate in tutto il mondo, vi ricapitoliamo quelle più utilizzate con qualche chicca in più riscoperta anche nel nostro Paese negli ultimi anni. Vi consigliamo di provarle tutte, alternandole nella vostra dieta per renderla più ricca in sapori ma anche in nutrienti utili.
FAGIOLI Ce ne sono di varie tipologie, tra i più consumati in Italia ci sono i fagioli borlotti, seguiti dai fagioli neri, i fagioli rossi e i cannellini. Varianti meno conosciute ma dalle ottime proprietà sono poi i fagioli dall’occhio, i mung e gli azuki.
LENTICCHIE Le lenticchie sono ricche di proteine, calcio e ferro. Si tratta dei legumi più facilmente digeribili, soprattutto nella variante rossa decorticata. Sono anche ricche di fibre che contribuiscono al corretto e regolare funzionamento dell’intestino.
PISELLI I piselli sono un ingrediente molto versatile in cucina e dalle ottime proprietà. Contengono infatti carboidrati, proteine, fibre e sali minerali come potassio, fosforo, magnesio e ferro e vitamine in particolare quelle del gruppo B. Come gli altri legumi sono sazianti in quanto contengono fibre.
CECI Tra i legumi più apprezzati ci sono senza dubbio i ceci. Ottimi per preparare zuppe e minestre, ma anche salse gustose come l’hummus, burger vegetali e falafel. Sono ricchi di magnesio, calcio, fosforo, ferro e potassio. Contengono inoltre rame, zinco e vitamina A e 100 grammi di ceci secchi forniscono circa 20 grammi di proteine.
FAVE Le fave sono ricche di proteine e fibre vegetali, ma povere di grassi, caratteristica che le accomuna agli altri legumi. Si trovano fresche in primavera ma le possiamo consumare anche nel resto dell’anno dato che si trovano facilmente nella variante secca. Purtroppo non tutti le possono consumare, esiste infatti il favismo, un’allergia molto grave a questi legumi.
LUPINI ll lupino per molto tempo ha fatto parte dell’alimentazione povera. Grazie a questo legume si potevano ottenere una buona dose di proteine ma anche sali minerali come il ferro e potassio oltre che vitamine. Molto utilizzata è anche la farina, che mantiene più o meno le stesse proprietà del legume intero.
CICERCHIA Tra i legumi meno utilizzati ma sicuramente da riscoprire c’è la cicerchia, uno dei legumi più antichi le cui coltivazioni in Puglia, in Umbria, nel Lazio, nelle Marche e in Molise, hanno ottenuto il riconoscimento di prodotto agroalimentare tradizionale italiano.
ROVEJA Ricordiamo infine la roveja, anch’esso un legume antico, una sorta di pisello con cui si può realizzare una tradizionale zuppa dell’alimentazione povera.

Francesca Biagioli

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