OTTIMISMO E CRESCITA PERSONALE

Un motto buddista recita: «Possa io soffrire perché è attraverso il dolore che la mia anima crescerà». In questo caso, le anime di tutte e tutti noi hanno avuto un balzo di crescita nell’ultimo anno! La pandemia da COVID–19 ci ha messi di fronte a una situazione oggettivamente più grande di noi, imprevedibile e tragica, che ci ha obbligati a ridefinire le nostre priorità, i nostri valori e le nostre abitudini. Per gestire lo stress dato da questi cambiamenti, possiamo fare ricorso a massicce dosi di cioccolato, alcolici ma anche all’ottimismo

L’ottimismo è la disposizione psicologica che induce a scegliere e considerare prevalentemente i lati migliori della realtà, oppure ad attendersi uno sviluppo favorevole del corso degli eventi (in contrapposizione a pessimismo) e se qualcuno di noi riesce ad attingerne a piene mani, qualcun altro può faticare di più. 

Ma l’ottimismo si può anche apprendere. Possiamo imparare a identificare come successo ciò che si è verificato grazie alle nostre azioni, al nostro impegno, alla nostra resistenza e identificare come insuccesso ciò che invece è sfuggito al nostro controllo, un semplice incidente di percorso. Possiamo trarre vantaggio dalle esperienze vissute, evitare di ripetere gli stessi errori o di assumere gli stessi atteggiamenti (rabbia, frustrazione, passività) ed essere migliori in futuro. 

Secondo lo psicologo americano Martin Seligman, se puntiamo all’ottimismo, possiamo gestire in positivo quello che diciamo a noi stessi di fronte alle avversità, neutralizzare l’abitudine di pensare “Mi arrendo”, migliorare l’umore e lo stato del sistema immunitario e ad aiutare i nostri figli e figlie, fin da piccoli, ad utilizzare queste modalità di pensiero incoraggianti. 

La nostra crescita non si conclude con la maggiore età ma prosegue per tutta la vita ed è un nobile scopo cercare di migliorarci sempre e costantemente. Continuare a indagare il perché delle nostre azioni, quali siano le nostre pulsioni, le ragioni alla loro origine e cercare di eliminare quelle negative sono molti degli esercizi che ci fanno crescere. A livello sociale se ognuno di noi si impegnasse nella crescita personale come ci si può impegnare in uno sport o un hobby, anche solo una volta a settimana, i risultati sarebbero eclatanti! Il discorso esula dal buonismo o dalla religione e appartiene in realtà a una riflessione più ampia che riguarda il comportamento sociale dell’essere umano e il suo impatto sulla vita degli altri viventi e sul pianeta. 

Il fatto che molte religioni affrontino il tema della crescita spirituale e propongano un sistema di premi/punizioni per educare i fedeli, dimostra che, sin dall’antichità, è stata data grande importanza al progresso spirituale e all’impostazione di una società formata da individui liberi ma interconnessi in modalità positiva. Se pensiamo alla possibilità della reincarnazione, vediamo che essa è prevista nel Buddismo e nell’Induismo ma anche nella Qabbalah ebraica, nell’Islam ismailita e nel primo Cristianesimo (fino al sinodo di Costantinopoli del 553) e ci rendiamo conto che è un ulteriore stimolo a lavorare sulla nostra interiorità. 

L’obiettivo della nostra esistenza diventa quindi la spinta al miglioramento continuo. La vita attuale del nostro corpo fisico diventa una delle molte tappe percorse dal nostro corpo spirituale, la nostra anima, impegnata in un viaggio di crescita e maturazione che dà il suo contributo alla crescita dell’intero genere umano. 

E camminare con il sorriso rende il viaggio molto più piacevole. 

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