Molise, tra pietre e tratturi
Se si promette di parlare di un’Italia meno conosciuta, da vivere nella sua intimità silenziosa, non si può certo tralasciare il Molise, la regione più lontana dai riflettori, “Cenerentola d’Italia”, costituita solo nel 1963, quando si separò dall’Abruzzo. Francesco Jovine (scrittore) definì il Molise una “regione intima”, una terra senza riposo, affetta da una specie di tormento geologico, rugosa e dolce al tempo stesso. Sono molti i paesi incastonati nella roccia, fedeli alla pietra anche nel nome: Pietrabbondante, Pietracupa, Pietracatella, Campodipietra, Petrella, Castelpetroso… Il Molise è quella che un po’ scherzosamente viene oggi definita la “regione che non c’è”. Si tratta a tutti gli effetti di una terra che oggi è tagliata fuori dalle grandi vie di comunicazione ed è rimasta ai margini dello sviluppo. Per lunghi secoli è stata invece un territorio di transumanza, fondamentale per la vita dei pastori del centro Italia. Ancora oggi si possono ammirare gli antichi percorsi erbosi dei tratturi, attraversati dai pastori con le loro greggi. Dal punto di vista naturalistico e geografico, i tratturi si sviluppano per oltre 4 mila ettari e consistono in lunghe piste erbose che si diramano in un paesaggio molto vario, che va dalle montagne alle colline, alle valli, toccando fiumi e laghi.
Le associazioni che propongono ecoturismo includono immancabilmente il Molise nelle loro proposte di viaggi a piedi. “Le vie dei canti” propone il trekking sulle vie della lana, lungo i regi tratturi, i bracci tratturi e i tratturelli che contraddistinguono la regione, a contatto con la storia dei Sanniti e le testimonianze architettoniche e culinarie della transumanza. Altrettanto suggestive le proposte de “La compagnia dei cammini”, che offre viaggi sulle orme di Escher, il celebre incisore e grafico olandese, che tra il 1928 e il 1935 intraprese tre viaggi tra l’Abruzzo e il Molise.
Nel periodo agostano, come ogni anno, torna invece l’ormai tradizionale appuntamento con “Cammina Molise”, organizzato dal’associazione culturale “La Terra”, che quest’anno ha come base di partenza San Felice del Molise.
Per info:
Cammina Molise: www.laterra.org
La Compagnia dei cammini: www.cammini.eu
Le vie dei canti: www.leviedeicanti.it
L’Oltrepò e la via del sale
Il filone delle transumanze, dei pellegrinaggi e delle vie del commercio è particolarmente vivo in molta della dorsale appenninica. Il collegamento tra il mare e le città ha lasciato dietro di sé molte tracce che oggi possiamo ripercorrere anche tra la pianura padana e gli sbocchi marittimi. L’area appenninica tra Emilia, Liguria, Piemonte e Lombardia rappresenta un luogo di sorprese e meraviglie ancora tutte da scoprire, lungo strade minori e silenziose che attraversano paesini, abbracciano colline, salgono e scendono, senza infilarsi in tunnel o montare su viadotti.
Partendo da nord e attraversando il più grande fiume d’Italia, incontriamo dunque l’area dell’Oltrepò pavese, un triangolo di terra della Lombardia, con il Po a confine a nord, inserito nell’appennino ligure, tra Piemonte e Emilia Romagna. Terra conosciuta per la produzione vitivinicola, offre in realtà un’ampia varietà di paesaggi e di luoghi che ne fanno un patrimonio di arte, natura e spiritualità. La «terra delle quattro province» è luogo di traffici eterogenei e di commerci fluviali che hanno scandito la vita di questi territori fino al secolo scorso. Vicino a Pavia il traffico riguarda soprattutto la fauna avicola: si può camminare sulle rive del Po e imbattersi in grandi volatili come garzette, aironi bianchi maggiori e aironi cinerini, o nel cormorano che vola sulla superficie come una freccia nera. La zona offre una buona opportunità di svago anche per i cicloturisti che possono inoltrarsi su strade non molto trafficate, mentre per gli amanti del trekking l’Oltrepò offre centinaia di chilometri di percorsi in montagna, con i suoi boschi e i sentieri che scollinano in Liguria, seguendo le antiche vie del sale. Il sale era un bene preziosissimo, utile per la conservazione dei cibi: per questo motivo veniva trasportato dal mare oltre le montagne, fino alle zone più interne della pianura. La via del sale o via del mare ripercorre parte del tratto storicamente utilizzato dai mercanti in un lungo saliscendi che si incrocia con altri importanti itinerari escursionistici. Qui c’è l’E7, un sentiero europeo a lunga percorrenza, lungo più di 6.000 km, che da Lisbona arriva a Costanza. E c’è l’alta quota dei monti liguri, che attraversa in cresta tutta la Liguria, da Ventimiglia fino al confine con la Toscana.
Per info:
apiediperilmondo.com/via-del-sale
Da “Terra Nuova”, maggio 2018