Earth Overshoot Day arriva in ritardo, ma il merito non è dell’uomo

Per un attimo, durante i mesi di lockdown, era sembrato che il Coronavirus fosse riuscito nell’impresa niente affatto scontata di restituire al nostro pianeta un po’ di respiro. La qualità dell’aria era migliorata, specie animali anche in via d’estinzione si riaffacciavano timide in città e campagne finalmente libere da umani e anche le acque dei nostri mari, grazie alla riduzione del moto ondoso, erano tornate più pulite. Ciononostante il 22 agosto 2020 l’umanità ha terminato tutte le risorse disponibili prodotte dalla Terra per l’intero anno. Si tratta dell’Earth Overshoot Day, la giornata mondiale che ogni anno ci ricorda che le risorse a nostra disposizione non sono infinite. E soprattutto non ci appartengono.

Quest’anno, in controtendenza rispetto al passato ma senza troppo stupore forse, la data di inizio del nostro debito ecologico verso il pianeta arriva con tre settimane di ritardo sulle previsioni: lo stop mondiale imposto dalla pandemia ha ridotto la nostra impronta ecologica del 9,3%. Gli effetti, tuttavia, raccontano le conseguenze della crisi economica globale e non quelle di una trasformazione consapevole dei nostri modelli di consumo.

LA SOSTENIBILITÀ, SFIDA SUL LUNGO TERMINE

Il Global Footprint Network, l’organizzazione internazionale no profit che promuove stili di vita sostenibili e più consapevoli attraverso il miglioramento dell’impronta ecologica, mostra come attualmente l’umanità stia consumando le risorse di 1,6 pianeti Terra.

«La sostenibilità richiede che l’equilibrio ecologico quanto il benessere delle persone siano garantiti a lungo termine: l’improvvisa contrazione dell’impronta ecologica di quest’anno non può essere confusa con un vero progresso», ha affermato Laurel Hanscom, CEO del Global Footprint Net- work. «Quest’anno, più di prima, il Giorno del sovrasfruttamento della Terra evidenzia il bisogno di strategie che aumentino la resilienza di tutti».

CHE COSA FA SLOW FOOD PER AIUTARE IL PIANETA?

I sistemi alimentari utilizzano il 50% della biocapacità del nostro pianeta e proprio per questo è particolarmente importante prestare attenzione a ciò che mangiamo e alle politiche che mirano a ridurre l’intensità di carbonio degli alimenti e l’impatto della produzione alimentare sulla biodiversità: ridurre della metà gli sprechi alimentari significherebbe, infatti, spostare l’Earth Overshoot Day di 13 giorni.

La Disco Soup organizzata dalla Slow Food Youth Network è un evento sensibilizzare e informare sullo spreco alimentare. Da sempre la nostra associazione promuove uno stile di vita e scelte alimentari che possano ridurre il nostro impatto sul pianeta. Tutela della biodiversità e scelte ragionate che ci consentono di ridurre inquinamento ed emissioni nocive, son comportamenti che possiamo adottare tutti ogni giorno preservando così anche la nostra salute.

CAMBIARE SI PUÒ, INSIEME

Il sovraconsumo globale è iniziato nei primi anni Settanta. Al momento, il pianeta impiegherebbe 18 anni — utilizzando tutta la sua capacità rige- nerativa — per sanare i danni causati da un uso eccessivo delle sue risorse naturali. Invertire questa tendenza distruttiva è possibile, a patto che ciò avvenga a livello comunitario e che la sfida della ripresa economica spinga i Governi nazionali a costruire un futuro più sostenibile. Se si riuscisse a posticipare l’Earth Overshoot Day di cinque giorni ogni anno l’umanità potrebbe vivere entro la capacità del nostro pianeta prima del 2050.

Ognuno di noi può contribuire nel piccolo acquistando alimenti locali, che seguono la stagione e prodotti secondo tecniche agroecologiche.

Possiamo (e dobbiamo) evitare ogni forma di spreco, rifiutare la carne proveniente da allevamenti intensivi ed evitare il più possibile cibi pro- cessati e prodotti industriali.

Certo non basta: chiediamo l’intervento delle istituzioni affinché sostengano gli agricoltori nella transizione verso l’agroecologia e un futuro che sia davvero sano per noi e per i ragazzi che crescono oggi minacciati dalla trasformazione climatica e dalla crisi mondiale. Come dicevamo, insieme è possibile avviarci verso quel cambiamento che non possiamo più fare attendere.

Per calcolare la vostra impronta ecologica: www.footprintcalculator.org

Per saperne di più: www.overshootday.org

Gioia Baggio

fonte: www.slowfood.it

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