Giocare fuori fa bene alla salute! E 15 giochi antichi da rifare oggi

Giocare all’aria aperta è divertente e utile per bambini e bambine: l’esposizione alla luce solare, che avviene in maniera del tutto naturale è utilissima per fissare la vitamina D, molto importante per varie funzioni tra cui il metabolismo del calcio e la prevenzione delle infezioni.
Inoltre, tranne che per il virus dell’influenza, molti virus faticano a moltiplicarsi a causa del freddo durante il periodo invernale.


Muoversi all’aperto è uno strumento per prevenire e ridurre i rischi di sovrappeso e obesità, perché le attività all’aperto permettono appunto il movimento naturale del corpo che è spontaneamente in continuo movimento.

In casa bambine e bambini, d’inverno, si muovono in uno spazio confortevole che però è ridotto rispetto ad un parco giochi e permette movimenti di gran lunga meno significativi, a livello di motricità globale, rispetto a quelli che può mettere in atto all’aperto.
Spesso poi ci si impigrisce davanti alla televisione o un tablet.

Invece il mondo è molto più interessante di una televisione: la nostra Madre Terra ci regala suggestioni di vita vera, dove vengono trasmesse immagine reali e vissute.

È fondamentale che bambine e bambini abbiano un abbigliamento adatto e LASCIARE CHE SI SPORCHINO in pace.

GIOCARE FUORI FA BENE ALLO SVILUPPO PSICOFISICO 

Dal punto di vista psicofisico, bambine e bambini possono trovare numerosi benefici giocando all’aperto:

  1. Viene stimolata la loro immaginazione grazie alla ricchezza della natura
  2. Si possono raccogliere foglie, rametti, sassi e giocare con la neve
  3. Approfittare del passaggio delle stagioni e della loro naturale e successione per fare tantissime attività tematiche.
  4. All’ aperto si può giocare aiutando i bambini a riconoscere le stagioni le loro caratteristiche e studiare con loro, come la natura evolve in base al succedersi delle stagioni stesse.
  5. È fondamentale che abbiano un abbigliamento adatto e lasciare che si sporchino in pace.
     

Le foglie cadono dagli alberi dopo essere diventate rosse, arancioni, marroni oppure gialle: gli alberi rimangono spogli e si riempiono di candida morbida neve, per poi far spuntare i primi germogli in primavera e godere dei frutti degli alberi ci regalano durante il mese estivo.

Solo attraverso il ciclo di vita annuale di un albero, i bambini possono scoprire come la natura si evolve e ripercorre senza sosta quel lento e inesorabile movimento, che è la vita.

Inoltre giocare all’aria aperta è sinonimo di divertimento, infatti i bambini si rilassano moltissimo attraverso anche solo l’osservazione del prato verde che, come è risaputo, è un colore che aiuta il nostro cervello ad attivare segnali di relax.

Durante i giochi all’aria aperta i bambini si divertono probabilmente di più rispetto che a giocare al chiuso, perché hanno più stimoli veri e reali e vivono la loro corporeità in un modo più primitivo, a tratti genuino e semplice.

Quindi perché non iniziamo ad affollare i parchetti anche durante l’autunno e l’inverno?
Facciamo anche noi questa piccola rivoluzione !

15 GIOCHI ANTICHI SEMPRE BELLI 

Palla avvelenata, la lippa, campana, le biglie, le bocce e tanti altri ancora. Ecco una selezione di vecchi giochi, che hanno animato la nostra infanzia, e che possiamo riproporre ai nostri figli

C’è stato un tempo in cui non esistevano smartphone, tablet e videogiochi. Momenti in cui bastavano quattro biglie, qualche gessetto, un elastico o due bastoncini per intrattenere tutto il giorno i bambini.

Prendendo spunto dall’Associazione Giochi Antichi e dal libro “Il giardino dei giochi dimenticati. Manuale di giochi in via di estinzione” di Giorgio F. Reali e Niccolò Barbiero (Salani), abbiamo fatto una selezione di giochi che ci hanno divertito durante l’infanzia da riproporre ai nostri figli. Scommettiamo che si divertiranno come matti e che, magari per qualche ora, si dimenticheranno dei dispositivi elettronici.

1. Le freccette

Gioco originario dell’Inghilterra, adatto a bambini prudenti e in gamba. Procuratevi delle freccette e ricavate un bersaglio (potete comprarlo o realizzarlo voi stessi con del cartoncino). Da una distanza di almeno cinque passi tirate una freccetta contro la sagoma disegnata sul cartone. Mirate alle parti della figura con il punteggio maggiore. Vince chi, effettuati cinque tiri, fa il punteggio più alto.

2. La lippa

“Essere veloce come una lippa” è un modo di dire di cui pochi conoscono la provenienza. La lippa è un gioco conosciuto in tuta Europa fin dall’inizio del Settecento, che si fa con due bastoni: una mazza con cui si percuote un fusello di legno, che ha le due estremità appuntite (la lippa, appunto). Si mette la lippa sul terreno e si colpisce una delle due punte facendola schizzare verso l’alto, poi si colpisce in volo cercando di allontanarla il più possibile e di farla andare più lontano rispetto alle lippe degli altri partecipanti al gioco.

3. La morra

È un antico gioco popolare diffuso in molti Paesi europei. Per vincere bisogna essere veloci e astuti. I giocatori si mettono in cerchio e abbassano le mani nello stesso momento indicando un numero con le dita e, al contempo, gridando un numero da due a dieci. Vince chi indovina la somma totale del numero di dita che sono state giocate.
Una variante è la morra cinese, per cui i giocatori quando abbassano le mani possono scegliere se giocare il sasso (mano a pugno), la carta (mano stesa) o le forbici (indice e medio stesi). Il sasso vince sulle forbici e perde sulla carta; la carta vince sul sasso ma perde con le forbici; e le forbici vincono sulla carta, ma perdono con il sasso.

4. Le biglie

Un altro gioco che ha intrattenuto i bambini di ogni epoca è quello delle biglie.
Particolarmente adatto se siete in spiaggia, si può comunque giocare anche se siete al parco o a casa (realizzando una pista con del cartoncino o del legno). Si mette una biglia per ogni giocatore sulla pista e vince chi riesce a fare tre volte il giro nel minor tempo possibile a colpi di schicchera (un rapido movimento della mano che viene compiuto facendo scattare l’indice sul pollice).

6. Le bocce

Molti pensano che sia un gioco da nonni, ma in realtà è una delle pratiche ludiche più antiche del mondo. Per giocare si utilizzano delle sfere, le bocce appunto, che vengono lanciate su una pista e devono arrivare il più vicino possibile al “boccino” (cioè una sfera ancora più piccola).

7. La coda di cavallo

Un gioco che si può fare con 10 o più partecipanti. Per giocare vi serviranno diverse “code di cavallo”, che potete realizzare con del nastro colorato agganciato con una molletta a uno spago che verrà legato alla vita di ogni giocatore.

Si formano due squadre: i cacciatori e i cavalli. Al segnale di partenza i cavalli devono galoppare dal loro lato a quello dei cacciatori e viceversa. Incrociandosi, i cacciatori devono cercare di strappare la coda dei cavalli. Una volta superati i cacciatori, però, i cavalli saranno al sicuro: non è valido infatti girarsi per prendergli la coda. Chi perde la coda è eliminato. Vince la squadra che ha fatto cadere più code.

8. Il lazo

Se avete almeno un altro compagno che gioca con voi, potete proporgli questo gioco che viene dal Portogallo. Tendete una corda tra due alberi (o fra due pali), fissando bene le due estremità. Verso la metà della corda annodate due nastri colorati a una distanza di circa mezzo metro l’uno dall’altro.
Prendete un altro pezzo di corda (il lazo) e alle estremità annodate due sacchetti di stoffa riempiti di sabbia, in modo che uno sia più pesante dell’altro. A turno fate roteare il lazo a circa dieci metri dagli alberi tenendo in pugno il sacchetto più leggero. Lasciate il lazo e cercate di colpire lo spazio tra i due nastri colorati. Vince chi ci riesce.

9. Palla prigioniera

Da giocare al chiuso o all’aperto, si svolge a squadre composte da un minimo di cinque a un massimo di venti giocatori. All’inizio della partita si nominano due capisquadra che potranno scegliere i giocatori che faranno parte del loro team. Al fischio d’inizio, si dovrà cercare di colpire gli avversari con la palla direttamente (non vale se prima tocca terra o viene deviata da un compagno di squadra), in modo da imprigionarli all’interno dell’area dei prigionieri. Lì chi è stato colpito aspetterà finché un compagno non intercetterà un tiro fermando la palla al volo, in questo modo lo libererà dalla prigionia.

Vince il gioco la squadra che riesce a colpire tutti gli avversari, oppure chi ha imprigionato più giocatori nella variante a tempo.

10. Rubabandiera o bandierina

Un gioco famosissimo, a cui tutti hanno giocato almeno una volta nella vita. Si dispongono i giocatori (almeno cinque per ogni squadra) in due linee, una di fronte all’altra. C’è poi un “porta bandiera” che si mette a una estremità delle linee e al centro del campo da gioco. Ogni giocatore ha un numero, che cambia a seconda della posizione che occupa: ad esempio, i primi delle fila delle due squadre sono i numeri 1; i secondi i numeri 2; e così via. Il porta bandiera tiene in mano un fazzoletto bello grande e chiama i giocatori a caso: “vengano i numeri 5”. In quel momento i giocatori a cui è stato assegnato il numero cinque devono scattare in avanti e raggiungere la bandiera senza superare la linea che divide il campo, altrimenti sono eliminati. Devono poi prendere la bandiera prima dell’avversario e tornare di corsa al proprio posto senza farsi toccare dal nemico durante l’inseguimento. Si guadagna un punto se si torna al posto indenni con la bandiera. Se invece si è toccati dall’avversario, il punto va all’altra squadra. Si gioca finché qualcuno raggiunge i 15 punti.

11. I quattro cantoni

Il campo da gioco deve essere grande almeno come una stanza e di forma quadrata. I quatto angoli del quadrato devono essere segnalati, ad esempio con un disegno fatto per terra. Si sorteggia chi sta in mezzo al quadrato, mentre gli altri quattro giocatori si mettono agli angoli del campo di gioco. Al “via” chi sta negli angoli deve scambiarsi il posto velocemente. Il giocatore al centro deve cercare di conquistare uno degli angoli rimasti momentaneamente vuoti. Chi perde il posto deve andare al centro del quadrato.

12. Un, due, tre… Stella!

Il sorteggiato deve stare vicino a un muro e gli altri giocatori devono stare a circa 15 passi da lui.

Il giocatore di turno, dando le spalle ai giocatori e chiudendo gli occhi, dice a voce alta: “Un, due, tre… stella!”, girandosi di scatto alla parola “stella”. Gli altri, nel momento in cui lui è voltato, devono avvicinarsi al muro, ma devono essere perfettamente immobili quando lui si gira. Se qualcuno si sta ancora muovendo, deve tornare al punto di partenza. Chi arriva prima al muro senza farsi “beccare”, prende il posto di chi conta.

Si gioca in almeno tre giocatori. A turno 2 giocatori tengono un elastico teso all’altezza delle caviglie. Il terzo giocatore salta sull’elastico e inizia a formare delle figure che hanno un ordine deciso con gli altri giocatori che, a loro volta, dovranno ripeterle. Via via che il gioco prosegue, si alza l’elastico ai polpacci e poi alle ginocchia, costringendo il giocatore in mezzo a saltare più in alto. Vince che riesce a formare le figure nell’ordine preciso commettendo meno errori.

14. La campana

Disegnate con il gesso una torre campanaria e dividetela in caselle, numerandole (1, 2, 3, ecc…). Lanciate un sassolino in una casella e raggiungetelo saltando su un piede solo; raccoglietelo e, senza mai perdere l’equilibrio, raggiungete la cima della campana e tornate al punto di partenza girandovi. Per rendere più difficile il gioco potete decidere che in alcune caselle si deve entrare a gambe divaricate, o che si deve tornare indietro a occhi chiusi o con il sasso sulla testa dalla cima della torre al punto di partenza. Vince chi non commette errori, nonostante tutti gli ostacoli.

15. Braccio di ferro

Due giocatori che hanno più o meno lo stesso peso si siedono l’uno di fronte all’altro appoggiando i gomiti sul tavolo. Ogni giocatore tiene la mano dell’avversario, tenendo gli avambracci molto vicini. Ciascuno deve spingere la mano dell’altro fino a fargli toccare il tavolo con la mano.

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