Prodotto simbolo del nostro Paese, sono custodite dai produttori di Campagna Amica con dedizione e impegno
La pera è un prodotto simbolico per quel che concerne la biodiversità. Così come la mela infatti, consta di centinaia di varietà diverse che fanno parte della tradizione agricola e gastronomica italiana. Per questo alcune di esse si fregiano del “Sigillo di Campagna Amica”. Diversi produttori custodi con il loro impegno e dedizione consentono di proteggere questi gioielli dell’agricoltura italiana.
Tra le pere emiliane senz’altro è da citare la pera di San Giovanni, che matura a giugno in corrispondenza della giornata dedicata al Santo. Piccole e verdi hanno un gradevole aroma, inconfondibile. La dolcezza e la morbidezza della polpa la rendono davvero apprezzata.
Una pera brutta, marrone, dalla polpa all’apparenza marcescente. Eppure dietro questo aspetto poco gradevole si nasconde una prelibatezza. Direttamente dalle prealpi friulane la pera Per Martin, afferma la sua bontà sotto ogni forma e preparazione. Buona da mangiare al naturale, viene anche utilizzata, secca o cotta, in dolci e, fermentata, può produrre un ottimo sidro. I “persecs”, dolci della tradizione friulana e i cjarsons i famosi ravioli dolci/salati allietano i pranzi tipici di quella regione.
La pera Angelica di Serrungarina, una delle varietà più preziose del suolo italiano‚ come ci racconta Giorgio Gallesio, famoso botanico del 1700, è gialla e rossa, dolce e succosa. A Serrungarina e dintorni la coltivazione è comprovata dagli inizi del Novecento. Oggi le piante sono rare, alcune pluridecennali, salvate da agricoltori custodi che ne valorizzano il prodotto permettendone la salvaguardia. Alcuni produttori raccolgono tra la fine di agosto e gli inizi di settembre una produzione selezionata, unica a livello nazionale, utilizzata per gustose preparazioni gastronomiche antipasti, dolci, piatti salati — oppure destinata alla produzione di marmellate, pere sciroppate e grappe. Non manca anche un’acquavite di pera Angelica.
Infine la pera Madernassa del Piemonte. Sulle colline della zona di Madernassa fu scoperta alla fine del 1700 una pianta di pero appartenente a una varietà fino ad allora sconosciuta, imparentata con il più vecchio e conosciuto Martin Sec. La bontà dei frutti (specialmente cotti) favorì ben presto la diffusione della varietà in molte zone limitrofe.
Fonte:campagnamica.it