PROFUMO DI SPEZIE PER CAMPARE CENT’ANNI

Durante le settimane festive appena trascorse, più che in altri periodi dell’anno, il profumo delle spezie e delle erbe aromatiche è stato intenso. Creme, torte, tisane, sughi, biscotti, pane e una infinità di altri piatti tradizionali sono stati arricchiti più del solito con cannella, anice stellato, semi di finocchio, cumino, peperoncino, chiodi di garofano, noce moscata, curcuma, zenzero, pepe, cardamomo, coriandolo, papavero. Per non parlare di alloro, basilico, rosmarino, salvia, origano, prezzemolo e timo, indispensabili in molte ricette della nostra cucina mediterranea. 

È solo una questione di gusto e di aromi o c’è anche dell’altro? Sono note da tempo le molte proprietà benefiche di spezie e erbe aromatiche, vegetali molto ricchi di polifenoli. I polifenoli sono sostenze che, dotate di potenti proprietà antiossidanti antinfiammatorie, proteggono le cellule e i tessuti dell’organismo. Oltre a concorrere alla regolazione dei livelli ematici del colesterolo e a integrare l’artività antibatterica del sistema immunitario. Uno studio (J Nutr. 2022 Sep 2;152(11):2461–2470) ha aggiunto un’ulteriore nota positiva. Integrando la dieta di persone a rischio cardiovascolare con una miscela di erbe e spezie (in questo studio si sono utilizzate cannella, zenzero, cumino, rosmarino, origano, basilico e timo) si è osservato dopo un mese una significativa variazione nella composizione della flora batterica intestinale.

In particolare un aumento delle Ruminococcaceæ, una famiglia di microorganismi la cui abbondante presenza nelle feci è associata a un buon funzionamento dell’attività digestiva, alla riduzione dell’infiammazione, al benessere epatico, a una equilibrata funzionalità del sistema immunitario e, in generale, ad una buona salute dell’intero organismo. Non è un caso che una ricerca di qualche anno fa (Current Biology–Cell Press Volume 26, Issue 11, 6 June 2016, 1480–1485) effettuata dall’università bolognese e dal CNR su soggetti ultracentenari abbia riscontrato nelle loro feci una abbondanza proprio di Ruminococcaceæ

Un’ultima nota a beneficio di chi ama sgranocchiare arachidi, talvolta esagerando e appesantendo la digestione. Uno studio (Clin Nutr. 2022 Oct;41(10):2169–2177) ha testimoniato che chi consuma circa 30 grammi al giorno di arachidi mostra un aumento nelle feci ancora una volta delle preziose Ruminococcaceæ

Spezie, aromi e arachidi, alimenti del benessere e della longevità (se consumati con misura e buon senso). 

tratto da: ilmanifesto.it/sezioni/extra-terrestre

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