RECENSIONI DI GENNAIO

Ida Amlesù
JULIE 
Sonzogno, 2022, collana “Romanzi”, pag. 541 € 18,90 (al socio € 17,95) 

Siamo in Francia nel 1868: sulla scalinata di Rue de la Grosse Margot vengono ritrovati i cadaveri di due guardie del Re. Il luogotenente La Reynie non ha dubbi su chi sia il colpevole: la sedicenne Julie d’Aubigny; spadaccina infallibile e orecchio assoluto, è stata educata come un ragazzo dal padre e come una ragazza dal potente Conte d’Armagnac, che ne fa prima il suo giullare e poi la sua amante. Ma Julie non è creatura da farsi mettere in gabbia, e si ribella agli obblighi di un matrimonio di convenienza fuggendo nella notte, per vivere alla giornata con il complice Séranne, ex maestro d’armi e noto libertino. Braccata da La Reynie, perseguitata dal Conte e respinta dall’alta società — a cui pure appartiene per nascita, — Julie intraprende un tortuoso viaggio verso la libertà, durante il quale vestirà i panni del cavaliere e quelli della dama, conoscendo le imprevedibili sfumature dell’amore e la sua grande vocazione: la musica lirica. 

Prendendo spunto dalla figura realmente esistita di Julie d’Aubigny, virtuosa della spada e prima diva dell’opera francese, Ida Amlesù mette in scena un personaggio travolgente, spregiudicato e al tempo stesso fragile. Tra le pagine di questo magnetico romanzo, racconta una vita che è un inno all’anticonformismo, al coraggio di trovare la propria voce e di vivere senza compromessi, anche fra i dogmi e l’ipocrisia di una società di soli uomini. 

Ida Amlesù è nata a Milano nel 1990; si è laureata con lode in Lingue e letterature europee presso l’Università degli Studi di Milano e in Letterature europee e americane presso l’Università degli Studi di Pavia. Vive e lavora tra Parigi e Mosca come insegnante, interprete, traduttrice e cantante lirica; collabora con diverse testate giornalistiche. 


Cecilia Di Lieto
ME L’HA DETTO L’ARMADILLO – Storie di passione tra noi e altri animali 
Altreconomia, 2022, pag. 176 € 15,00 (al socio € 14,25) 

È un libro fatto di storie vere che si leggono come se fossero storie o favole, protagonisti i nostri amici animali: fornendo dati e analisi, e passando in rassegna i centri che si occupano del recupero dei selvatici o di animali in cattività. Impariamo così a conoscere i centri CRAS che recuperano selvatici sfortunati ma sono anche poli di educazione ambientale; i rifugi che accolgono gli animali utilizzati per lavoro; il “Rifugio degli asinelli”, nato nel 2008 a Sala Biellese, diventato un paradiso per 12 asini e muli arrivati denutriti, percossi, tenuti sempre incatenati e infine rifiutati; il CANC (centro animali non convenzionali) di Grugliasco in provincia di Torino, appendice di un ospedale didattico che accoglie e cura migliaia di scoiattoli, colombi, ricci, caprioli, ramarri, ghiri e uccelli di ogni tipo; “Il pettirosso”, nel modenese, che prende il nome dall’operazione anti–bracconaggio dei Carabinieri, dando rifugio agli uccellini sequestrati; la clinica veterinaria “Due mari” a Oristano, che si occupa degli animali trovati in condizioni disastrose; il centro “La ninna” nel cuneese che è specializzato in ricci, fornisce istruzioni per il soccorso, pubblica libri tradotti in varie lingue e raccoglie fondi per i selvatici vittime degli incendi in Australia; troviamo esseri marini stupefacenti, allevatori convertiti e veterinari “speciali” (come il veterinario omeopatico in servizio per decenni sull’isola–carcere di Gorgona, dove i detenuti allevavano animali fino alla loro macellazione — ora questo non avviene più, grazie a un progetto educativo); e molto altro ancora. 

Cecilia Di Lieto è giornalista e conduttrice radiofonica per Radio Popolare di Milano, dove cura la rubrica settimanale “Considera l’armadillo”; proverbiale la domanda di chiusura che rivolge agli ospiti di turno: “Se tu fossi un animale, che animale sceglieresti di essere?” 


Antonio Ferrara
GARRINCHA – L’angelo dalle gambe storte 
Uovonero, 2016, collana “I geodi”, pag. 120, illustrato € 15,00 (al socio € 14,25) 

La storia vera, a fumetti, di Manoel Francisco dos Santos, ala destra del Brasile, quinto figlio di Amaro e Carolina, storpio e calciatore: nato a Magé in Brasile nel 1933, a parere dei medici non avrebbe mai potuto giocare in una squadra di calcio o intraprendere una qualsivoglia carriera sportiva. Il suo referto medico infatti diceva: «(…) il giovane è affetto da un leggero strabismo, ha la spina dorsale deformata, uno sbilanciamento del bacino, sei centimetri di differenza in lunghezza tra le gambe; il ginocchio destro affetto da varismo mentre il sinistro da valgismo nonostante un intervento chirurgico correttivo». 

Da bambino vive in stato semi–selvatico, passando la giornata tra alberi e fiumiciattoli, cacciando e pescando come un abitante della giungla. La sorellina Rosa lo paragonerà a un passerotto che vive in quelle zone, il garrincha (o cambaxirra), e questo nomignolo gli resterà incollato per tutta la vita. Il pallone è la sua unica via di fuga: qui Manoel dimostra un’innata abilità, soprattutto nel dribbling; e in campo nessuno, neanche i ragazzi più grandi, riesce a togliergli la palla. A 16 anni lavora nell’azienda tessile del suo paese, dimostrandosi caotico e indisciplinato, esattamente come quando gioca a calcio nella squadra amatoriale della fabbrica. Gli osservatori delle squadre locali cominciano ad accorgersi di lui; non ancora maggiorenne viene ingaggiato dal Cruzeiro do Sul e, dopo un anno gioca nel Serrano. Nel 1951, a 19 anni, la sua vita cambierà radicalmente: con un provino con il Botafogo. Il suo diretto avversario è lo straordinario terzino sinistro Nilton Santos, che rimane così colpito da questo ragazzino da parlarne direttamente con il presidente. Ha così inizio la carriera professionistica di Manoel Francisco dos Santos, che lo porterà a giocare nella nazionale brasiliana, con una carriera impressionante; con lui e Pelé in campo la Nazionale brasiliana non perse mai: in 40 partite giocate assieme 35 furono quelle vinte e 5 le pareggiate. Nei primi anni Ottanta, ormai ritirato dal calcio professionistico, Garrincha si trasferisce in Italia, a Torvaianica. Nel gennaio 1983, dopo aver bevuto per tre giorni di fila, morirà a 49 anni, a Rio de Janeiro, in condizioni di indigenza e degrado, in seguito alle conseguenze di una cirrosi epatica e di un’edema polmonare dovuto all’alcolismo. 

Lettura indicata dagli 11 anni 


In fondo al bosco. Quattro amici stagione dopo stagione
di Campello Giuditta
€ 19,90 Editore El-ELLE Edizioni Ragazzi
Illustrato, 112 pagine

Un libro in rima illustrato da leggere insieme a mamma e papà, per meravigliarsi di fronte alla natura che cambia, stagione dopo stagione. Una raccolta di quattro storie dedicate ognuna a una stagione dell’anno, per scoprirne bellezza e magia. Storie di animali, amici per la pelle, che insieme vivono momenti di allegria spensierata, ma sanno anche prendersi cura l’uno dell’altro nei momenti di tristezza. Riccio, Lepre, Scoiattolo e Cincia sono grandi amici. Vivono assieme mille avventure e passano in compagnia tantissimo tempo. Quanto tempo? Tutto l’anno!

Età di lettura: da 3 anni

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