Si è chiuso un anno importante per il biologico. Il 2021 ha visto, infatti, una serie di iniziative fondamentali per la transizione agroecologica dei sistemi agricoli. A partire dal Piano d’Azione europeo per il bio che, in attuazione delle Strategie Farm to Fork e Biodiversità, punta a triplicare la superficie coltivata a bio e a ridurre del 50% pesticidi e antibiotici entro il 2030.
Rilevante anche la dichiarazione di Parlamento, Consiglio e Commissione dell’Unione Europea, che ha istituito la Giornata Europea del Biologico. Mentre a livello europeo si punta sull’affermazione dell’agricoltura biologica e le scelte dei cittadini continuano a far crescere il settore, a livello nazionale si attende ancora l’approvazione definitiva della legge sul biologico. Considerando che il testo è stato già approvato sostanzialmente all’unanimità dai due rami del Parlamento, è incomprensibile la ragione per la quale, nell’anno appena concluso, non si è arrivati all’approvazione definitiva della legge alla Camera.
Anche con il Piano Strategico Nazionale della PAC abbiamo rischiato di perdere un’occasione storica. A seguito del confronto costruttivo con AIAB e con il Ministro dell’Agricoltura Patuanelli sono stati presi impegni concreti da parte del Governo per la crescita del settore. È stato inserito l’obiettivo del 25% di superficie a biologico entro il 2027, supportato da una copertura finanziaria di 2,5 miliardi all’agricoltura biologica, considerata come la tecnica di produzione privilegiata per concorrere al raggiungimento di tutti gli obiettivi ambientali delle strategie europee.
Il 2022 si annuncia come un altro anno rilevante. Tra le principali novità l’entrata in vigore, dal 1° gennaio, del nuovo regolamento Ue 2018/848 relativo alla produzione ed etichettatura dei prodotti biologici. Al centro del nuovo anno ci saranno, inoltre, la stesura definitiva del Piano Strategico Nazionale della PAC, per il quale sarà fondamentale mantenere alta la guardia affinché anche nelle misure dello sviluppo rurale relative a ricerca, innovazione, formazione, assistenza tecnica, ci sia la destinazione del 25% del budget riservato all’agricoltura biologica.
Infine, il Piano d’Azione Nazionale sul biologico, da approvare entro il 2022 e per il quale auspichiamo venga rapidamente aperto un tavolo di confronto. Ma il punto che mettiamo al primo posto per il 2022 è l’approvazione definitiva della legge sul biologico, che attendiamo da oltre 15 anni. Si tratta di una misura fondamentale per avere a disposizione tutti gli strumenti necessari per affrontare le sfide di un settore che può essere veramente il motore per il rilancio dell’intero sistema agroalimentare italiano.
Investire nell’agricoltura biologica è centrale per il clima e per la tutela della biodiversità. Ma rappresenta un’occasione concreta per creare opportunità di occupazione per i giovani e per lo sviluppo dei territori.
Maria Grazia Mammuccini presidente Federbio
Fonte: L’Extraterrestre, 13 gennaio 2022