DOLCE PRELIBATEZZA DALLA SIRIA: LA PRUGNA

Le prugne, consumate secche o fresche, possono essere sulle nostre tavole tutto l’anno. Rimineralizzanti e ricche di nutrienti, sono un valido aiuto contro la stanchezza e alleate contro l’osteoporosi. 

DESCRIZIONE DELLA PIANTA 

Prunus domestica, appartiene alla famiglia delle Rosacee. Fresche tra fine estate e inizio autunno, secche tutto l’anno, le prugne possono essere sulle nostre tavole in ogni stagione. Quando sono fresche, il loro sapore è lievemente aspro, ma contengono comunque molti zuccheri; non sono quindi adatte in caso di diabete. 

PROPRIETÀ E BENEFICI 

Grazie al loro contenuto di vitamine e sali minerali, le prugne aiutano a reintegrare i minerali e sono un valido aiuto contro la stanchezza. La polpa è ricca di sostanze antiossidanti quali flavonoidi e polifenoli. 

Il frutto contiene, inoltre, difenilisatina, una sostanza che stimola la funzione intestinale; le prugne, quindi, sono utili in caso di stitichezza. Sono, inoltre, disintossicanti e diuretiche. 

La prugna a buccia gialla è quella con il più elevato contenuto di fibre, mentre la prugna a buccia rossa è la più ricca di antiossidanti. 

Secondo uno studio condotto dall’equipe del dott. Bahram Arjmandi, della Florida State University di Tallahassee (USA) e pubblicato sul British Journal of Nutrition, le prugne secche aiutano a prevenire l’osteoporosi nelle donne in menopausa. 

Le prugne secche sono più ricche di nutrienti, ma hanno un potere calorico oltre 4 volte superiore rispetto alle prugne fresche. Le prugne non sono alleate di chi soffre di colite, in quanto il loro consumo può aumentare gonfiori e spasmi. 

CALORIE E VALORI NUTRIZIONALI 

100 g di prugne contengono 42 kcal / 177 kJ. 

CURIOSITÀ SULLE PRUGNE 

Secondo alcune teorie, il pruno, Prunus domestica, appartenente alla famiglia delle Rosacee, è originario della zona del Caucaso e cominciò ad essere coltivato in Siria, principalmente a Damasco; i Romani, verso il 150 a.C., lo introdussero nell’area del Mediterraneo ma furono i Cavalieri della 1ª Crociata a portarlo in tutta l’Europa intorno al 1200 d.C. 

Le prugne andrebbero raccolte quando sono mature al punto giusto; se si raccolgono acerbe, difficilmente arrivano a maturazione.

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