Il momento perfetto per l’uva da tavola, che a livello produttivo vede il suo apice in una campagna decisamente buona e che incontra il favore dei consumatori, visto il clima e le abitudini a mangiare leggero e con molta frutta a fine pasto
Al Sud, principalmente in Puglia trionfano le coltivazioni di varietà bianche più “commerciali”, la Vittoria, l’Italia e la Regina, che sono quelle onnipresenti in ogni mercato del Paese. La Vittoria e l’Italia sono le più economiche, con prezzi che si aggirano su € 2,50 al chilo.
Come accennato il raccolto non ha problemi e la qualità è ottima, le piogge di maggio hanno dato una grande mano. Tra le scure, un poco meno diffuse sono le pur comuni Black magic, Cardinal, Red globe o il Moscato d’Amburgo (molto aromatico), uve predilette dal mercato per la loro resistenza ai trasporti e la loro conservabilità.
Poi c’è l’uva Fragola, che insieme al Moscato d’Amburgo è tra le poche che si coltivino bene anche al Nord. I prezzi in questo caso salgono un poco, mentre il massimo si raggiunge con varietà particolari o trattate in modo speciale sulla pianta. Arriviamo a € 5,00 al chilo per produzioni di pregio, come a Trani dove la Regina viene resa migliore con una selezione degli acini a mano (quelli piccoli sono sforbiciati nei mesi precedenti il raccolto) o a Mazzarone in Sicilia dove gli acini raggiungono dimensioni sorprendenti.
Sempre tra le più costose ci sono la Pizzuttella dagli acini piccoli e molto gialli e la Panse, anche lei con acini tendenti al giallo carico ma morbidissimi. Quest’anno poi ci sono alcune novità tra le uve da tavola più curiose: per esempio si trova una varietà scura che si chiama uva nera Dattero, perché gli acini hanno proprio la forma di un dattero, oppure la cosiddetta Chewing gum o Zucchero filato — varietà bianca e ibrido di origine francese — perché il suo sapore ricorda esattamente il dolce tipico da luna park.
Ma sono tante le uve da tavola che da qui a ottobre ci accompagneranno, varietà anche molto rare e da consumo locale. Per esempio, proprio in autunno, si raccoglierà in Abruzzo l’uva Montonico, che cresce in altitudine. È un Presidio Slow Food, ottima sia fresca che fatta appassire in previsione del Natale.
Carlo Bogliotti
fonte: La Stampa, 22 agosto 2020